Come diventare indistraibili

  • Sei la somma delle cose a cui dai attenzione
  • Se vogliamo realizzare la vita che desideriamo, dobbiamo smettere di distrarci
  • La distrazione viene da dentro, non da fuori
  • Quello che fa più chilometri nella vita non è la persona che pensa alla destinazione, ma quella che cammina

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Trascrizione del podcast

Come ogni mese, aggiungiamo un ulteriore mattoncino al nostro percorso di crescita. C’è una cosa a livello personale che ho sempre dovuto affrontare: ho un problema, mi distraggo spesso. Allora mi sono chiesto perché mi distraggo e come posso fare per mantenere alta la concentrazione sulle cose che devo e voglio fare. Ragazzi, io scelgo i libri così: mi faccio una domanda e vado a vedere chi ha scritto la risposta, anche se voi pensate che li scelgo per la copertina.

C’è chi dice che l’attenzione è limitata, come la forza di volontà, ma alcuni studi hanno scoperto che questa è una falsità. Tu di attenzione e di forza di volontà ne hai quanta ne vuoi, ma devi tenere a freno la tentazione di distrarti. Nella vita, diventi il riflesso di dove va la tua attenzione. Quello che sei oggi è la somma delle cose a cui dai attenzione, perché tutta la tua energia finisce lì.

Ammiro e mi affascina la gente che riesce a rimanere concentrata sui suoi obiettivi, la stimo profondamente, perché di matrice sono una specie di artista anarchico: faccio una cosa, poi ne inizio un’altra e solitamente non finisco nessuna delle due. Immagino che molti siano nella stessa situazione.

Eppure, in questi anni col podcast e con questo progetto personale, sto imparando tantissimo. Ho imparato che due volte al mese devo lavorare al mio progetto, per cui ho messo in atto delle tecniche che mi permettono di farlo e sconfiggere questo prurito che mi porta a distogliere l’attenzione dalle mie mete. L’ho fatto anche grazie alle considerazioni di alcuni testi: uno di questi è “Indistractable” di Nir Eyal, uno scrittore israeliano naturalizzato americano. In italiano è tradotto come “Come diventare indistracciabili”.

Questo tizio aveva scritto un altro libro famoso che si chiama “Hook”, cioè tutto quello che ti aggancia dai social, dalle notifiche. Ha spiegato nel suo libro tutte quelle cose che ti distraggono e ti acchiappano, e a un certo punto uno gli ha chiesto: “Va bene amico, mi dici tutto quello che mi distrae, ma dimmi un po’ come si fa a non distrarsi?” E Trac ha tirato fuori un altro testo che dà la risposta a questa domanda.

E oggi parliamo di questo superpotere. In un’epoca come la nostra, se acquisite questa abilità, diventate una merce rara. E quello che ottenete imparando a prestare attenzione a quello che fate è un vantaggio competitivo enorme, forse il più grande di tutti, perché se imparate a mettere in pratica queste cose, entrate direttamente in quel piccolo gruppo di persone che le cose le fa, le fa bene e le fa sempre. E poi, sti cazzi, ovviamente arriva ad avere successo.

Non voglio che mi prendiate come una sorta di predicatore pazzo, ma siamo nell’era dell’abbondanza. Accendi la TV e hai così tante cose da vedere che finisci per sprecare un’ora solo a scegliere, per poi dire “non mi piace niente”. Ci sono migliaia di libri, milioni di video: tutta questa abbondanza crea ansia perché non sai che scegliere. Pertanto, scremare e decidere esattamente cosa fare e quando farlo diventa l’unica strada possibile per il successo e per raggiungere i sogni. Occhio: è una cosa bellissima avere a disposizione tutto questo ben di Dio di informazioni, cose da leggere, da vedere, da fare, ma se non lo gestisci, finirai per non fare niente.

Se vogliamo realizzare la vita che desideriamo, dobbiamo smettere di distrarci dal rumore di questa società. Non c’è mai stato un momento nella storia con più distrazioni.

Quando vado nei ristoranti a buffet, mi piace guardare come le persone compongono i loro piatti. È una mia curiosità, perché quando io vado davanti a un buffet pieno di roba, mi perdo. Soprattutto a colazione, metto nello stesso piatto un uovo, un’anguria e un brownie, poi finisco per mescolare e anche se singolarmente queste tre cose mi piacciono, insieme fanno abbastanza schifo. Poi vedo queste persone che, davanti a una quantità variopinta ed enorme di cibo, creano questi piatti molto precisi. Sembrano tutti ingegneri, con quello che desiderano mangiare e riescono a non aggiungere altro.

Con l’attenzione funziona allo stesso modo: hai a disposizione tutto per distrarti – il telefono, i social, i video, le sigarette, il cibo, il giornale, il gatto, il gruppo di WhatsApp. È infinito: puoi passare una giornata a fare un niente dedicando tutta la tua energia al nulla. È incredibile, bisogna stare attenti, bisogna essere indistruttibili se stai facendo qualcosa di importante per te.

Ci sono due tipi di persone: quelli che lasciano che la loro attenzione sia controllata dagli altri e da stimoli esterni, e quelli che la custodiscono in modo molto geloso. La distrazione esisterà sempre, gestirla è nostra responsabilità.

Partiamo dalla parola stessa, DISTRAZIONE, vedete include la parola trazione, e la parola azione, due cose fondamentali per raggiungere qualunque destinazione nella vostra esistenza, e se vengono meno queste due componenti diventa arduo il cammino. Oggi sono pochissime le persone che prendono un cronometro, mettono 30 minuti e per quel tempo fanno solo quella cosa, assorti profondamente in un’attività che vi porta a essere migliori, vi avvicina ai vostri sogni. Pare molto semplice, scontato ma non lo fa più nessuno.

Avete mai sentito la parola Akrasia? È un termine greco, Socrate e Platone già parlavano di questa cosa… È un problema millenario, la tendenza a fare le cose contro il nostro giudizio. Si sta a fare una cosa importante e ci distraiamo, perché le distrazioni sono provocate dal desiderio di alleviare lo sconforto. Stiamo scappando da qualcosa e fino a che non capisci da cosa stai scappando, ti distrai. La distrazione viene da dentro, non da fuori. Se sei nel mezzo di un’attività che non ti piace o che ti risulta complicata, hai la tendenza a distrarti.

Noi pensiamo che sia un fenomeno esterno, un messaggio, un meeting, la forte necessità di farsi una sigaretta, ma non è così. Sono gli stimoli interni che ci fanno perdere l’attenzione. Se vogliamo gestirla, dobbiamo capire questi stimoli. È come quando abbiamo delle necessità fisiologiche, fame, quindi mangiamo, freddo, quindi ci copriamo. Abbiamo anche stimoli psicologici che ci portano a fare delle cose che vanno contro il nostro giudizio e ci portano a smettere di fare una cosa importante per avere una piccola pausa, ma pausa da che cosa? Questa è la domanda.

Prima di tutto c’è da capire la sensazione che precede lo stimolo di interrompere quell’attività. Ascoltati, impara a sentire questa voglia di smettere, di allontanarti, di scappare. La devi percepire, questo è il primo passo.

Il secondo passo è esplorare con curiosità questa sensazione. Invece di respingerla verso dentro, evitarla, schivarla, lasciala scorrere, guardala, osservala. E una volta che riesci a fare queste due cose, arriva la prima tecnica del podcast di oggi per rimanere concentrati: cavalcala l’onda. Così la chiama l’autore. C’è da fare surf con le distrazioni. L’urgenza di staccare si può cavalcare con la regola dei dieci minuti. Apparentemente in questo trascorso di tempo, la distrazione svanisce. Se resisti 10 minuti in più, allora vai avanti e mantieni l’attenzione.

Immagina che stai scrivendo un libro e hai voglia di alzarti dal tavolo, allontanarti dal computer. Aspetta 10 minuti. Pensa che sei in palestra e vuoi andartene a casa. Aspetta dieci minuti e fai un po’ di camminata veloce. Ogni volta che senti il prurito, non grattarti. Aspetta 10 minuti.

Seconda tecnica – Implementazione delle intenzioni – Pianifica.

L’obiettivo della pianificazione è eliminare la distrazione. Cosa vuoi fare domani? Cosa vuoi fare questa settimana? Trova il tempo di pianificare. Se non pianifichi la tua giornata, qualcun altro lo farà per te.

Fate una tabella estremamente dettagliata di quello che volete fare. Sembra una cosa che strozza la creatività, ma è il contrario. Vi alzate e sapete esattamente cosa fare, ma con una precisazione: pianificate le attività, non i risultati. Nel senso, sai che devi metterti 30 minuti al giorno a leggere. Non pianificare di leggere 50 pagine, ma leggi 30 minuti. Se poi quel giorno di pagine ne leggi 10, va bene lo stesso. Perché ci da ansia non raggiungere questi micro-obiettivi, ci fa sentire sbagliati. “Devo fare 100 flessioni”. No, allenati 30 minuti. Se poi ne fai 50, va bene, perché è 50 volte più di zero. Io metto 60 minuti qui seduto ogni giorno a fare il podcast. Poi dove arrivo, arrivo. Ma mi presento all’appuntamento con le mie intenzioni. Perché amici, se non siamo in grado di mantenere la parola con noi stessi, è difficile avanzare.

Presentati all’appuntamento, questo è già metà del lavoro. Tu metti le scarpe da ginnastica, esci a correre quella mezza ora. Se poi dopo 10 minuti ti va di camminare, fallo. Non pensare al risultato, pensa all’attività. E se mantieni una disciplina ferrea, se ti presenti sempre ai tuoi appuntamenti, poi qualcosa ne esce fuori.

Vedete, c’è una grande verità. Quello che fa più chilometri nella vita non è la persona che pensa alla destinazione, ma quella che cammina.

Un’altra cosa che dobbiamo fare è eliminare tutto ciò che non ha valore. Quanto vale il tuo tempo? Non vale niente se passi quattro ore al giorno a buttarlo nel cesso con i social e con i video. Elimina qualsiasi cosa che non abbia valore, anche le email sul lavoro. Quante ne mandi che non servono a niente? Centinaia! Ti lancio una sfida: se non rispondo a una mail per tre giorni, è molto probabile che non succeda nulla. Di cento mail, dieci sono critiche, le altre non hanno tanto valore. Una volta ho lasciato il telefono a casa durante un weekend in montagna, non per scelta, semplicemente me ne ero dimenticato. Al ritorno avevo 300 email, 600 messaggi su WhatsApp e una chiamata di mio padre per sapere dove cavolo ero. Il resto era inutile. Capite?

Ci sono tre app, per esempio, che vi aiutano a concentrarvi e a bloccare l’esigenza di distogliere l’attenzione verso altre cose: si chiamano Forest app, Self Control (che è per il desktop) e Time Guard app. Provatele, vi aiuteranno a non avere quel bombardamento quotidiano di notifiche e a mantenervi saldi su quello che state facendo.

Se guidate, se siete in palestra, se siete in famiglia dopo le otto, diventate inaccessibili. OK, inaccessibili. Smettete di usare i telefoni durante le riunioni di lavoro o i momenti familiari. Basta vedere due persone al tavolo di un ristorante romantico con il telefono in mano. Ma guardate la donna che amate, diteglielo, parlate, toccatevi, sentitevi.

Un altro comportamento da evitare è quello di cambiare attività in modo repentino. Stai scrivendo una mail e poi ti chiamano, e lasci la mail. O al contrario, ti chiamano e nel mentre scrivi una mail. Fare due cose alla volta o passare da una all’altra senza aver terminato quello che stavi facendo è deleterio. Quindi cerca di incanalare attività che sai che puoi finire prima di passare a quella successiva. L’attenzione non si può separare, si focalizza su un punto, non su più di uno.

Alzate delle mura per proteggervi dalle distrazioni, come il cartello sull’autobus “non rompere i coglioni all’autista mentre guida o vi ammazzate tutti”. La stessa cosa funziona con il vostro tempo e la vostra attenzione. Ricordate Ulisse quando deve attraversare il tratto di mare con le sirene. Tappa le orecchie a tutti i suoi marinai e si fa legare perché vuole sentirlo il canto, ma dà istruzioni di non slegarlo per nessuna ragione. Siamo come i marinai di Ulisse se vogliamo attraversare questo mare di distrazioni. Dobbiamo tapparci le orecchie, o non arriviamo a nessuna spiaggia sicura. Vi dico una cosa, se riuscite a mantenere la concentrazione su quello che dovete fare, diventate persone inarrestabili.

Fatemi un favore, anzi, fatevi un favore, scegliete un’attività, per un mese, 30 minuti, per voi e per questa attività, leggere, correre, stare con vostro marito o moglie o figli, e non fate altri, tutta l’attenzione lì, niente distrazioni, provate, secondo me vi piacerà, e se fosse così, sono certo che inizierete a farlo per tante altre cose, e così inizia il vero cambiamento, prestando attenzione. Grazie.

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