I cinque rimpianti più grandi


Avevo in mente un argomento diverso per oggi, ma durante un viaggio ho letto un librino che mi ha ridimensionato, mi ha fatto riflettere in maniera molto profonda e vorrei condividerlo con voi. È un testo molto breve, parla del tempo, un regalo che ci viene donato a tutti, in misura diversa, e come usiamo questo tempo determina se avremo una vita di rimorsi, o una vita piena di gioia, e la scelta è solo nostra. 

Il libro è di un autrice australiana, si chiama Bronnie Ware, lei inizia a lavorare con un anziana signora che qualche settimana dopo comincia a spegnersi e si ammala, l’autrice rimane con lei fino alla fine e comprende che il suo vero ruolo, non era qualcosa di fisico, certamente le dava le cure che necessitava, un supporto di 24 ore per ogni sua esigenza, ma il reale supporto e il vero lavoro fu ascoltare questa signora negli ultimi momenti della sua vita

Fu cosi delicata, cosi vicina, che l’agenzia per la quale lavorava le propose di fare questo lavoro per altre persone sul punto di morte.

Lei accettò e per circa 8 anni si dedico a questo. Stare in stretto contatto con uomini e donne che si stavano spegnendo, che stavano finendo la sabbia della loro clessidra, le permise di comprendere che la maggior parte di loro, non tutti, ma un grande numero, avevano dei rimorsi, e questi rimorsi più o meno erano sempre gli stessi, e lei in questo libo che si intitola i cinque rimpianti più grandi di chi è alla fine della vita, ne parla con molta profondità evocando esempi e storie di persone che si guardano indietro, e in un momento di grande spiritualità, sul punto di morire, capiscono cosa potevano aver fatto meglio, o cosa avrebbero potuto fare in modo diverso per appunto avere una vita piena di gioia e non di rimpianti. 

Naturalmente leggere questo libro a un età che ti permette di rifletterci e di cambiare rotta dove possibile, diventa un piccolo tesoro, una guida per vivere una vita senza rimpianti, l ho trovato stimolante, per i pensieri che innesca

Rimpianto 1: Vorrei aver avuto il coraggio di vivere una vita fedele ai miei princìpi e non quella che gli altri si aspettavano da me

Questo è il rimpianto più grande e più frequente, fare la vita che gli altri si aspettano piuttosto che vivere la tua, ascoltare il tuo cuore il tuo instinto e non quello che la gente intorno a te ti impone di fare. Ma quante cose facciamo per gli altri, per la reputazione, per quello che penseranno di noi, siamo costantemente condizionati o influenzati da ciò che potrebbero pensare gli altri di noi. tutti hanno un idea di quello che dovrebbe essere la vostra vita, e noi ci cerchiamo di rendere felici loro facendola, al tempo stesso ci stiamo facendo del male

Se passiamo la vita a nasconderci e ad aver paura di essere noi stessi per timore al giudizio e alle critiche finiremo con questo rimpianto. 

Parlando con diverse persone viene fuori che alla fine della vita non ha più importanza quello che pensano gli altri di noi, gliela diamo oggi questa importanza, ma se potete scegliere un cammino autentico e fedele ai vostri principi ai vostri desideri, alla vostra forma di vivere, dovete farlo indipendentemente da quello che gli altri pensano, senza lasciarvi influenzare, ricordati che solo quelli che non hanno una vita piena e ricca si dedicano a giudicare e criticare gli altri, chi sta bene e in pace con se stesso non lo fa, questo significa che chi vi critica non deve avere un peso nella vostra esistenza, che lo faccia o meno non deve interessarvi, schivate le critiche, siete voi che avete il controllo di decidere se farvi schiacciare o salirci sopra e usarle per innalzarvi ancora di più.

Magari state con una persona e ci state male ma non volete rovinare un matrimonio, o fate un lavoro che vi da uno status ma vi fa schifo e non volete deludere le aspettative familiari, o limitate certi desideri per paura che gli altri vi giudichino, quello che è certo, è che alla fine del tunnel questi giudizi non solo non vi importeranno più ma vi farà stare male da morire l’influenza che hanno avuto sulla vostra esistenza. 

non ce niente di male nel essere te stesso e non essere perfetto rispetto i canoni della società, ieri hai fatto un errore, eri un altra persona, perdonati e guarda a chi sei oggi, un individuo migliore diverso evoluto, se sei compassionevole con te stesso e se ti dai il permesso di goderti la vita e amarti puoi iniziare un viaggio completamente diverso, non vuol dire essere egoisti, vuole dire solo seguire il tuo istinto, la tua chiamata, cosi facendo diventerai una persona migliore anche per gli altri, per i per la tua famiglia per i tuoi amici. Ascolta il cuore, ascolta il tuo instinto, e seguilo

Rimpianto 2: Vorrei non aver lavorato così tanto

Nei due anni di pandemia io ho fatto lo show, io ho avuto giornate da 14 ore dedicate al mio lavoro.

Ho fatto una vita di merda. Mi pento enormemente di averlo fatto, nessuno me lo ha chiesto, ho avuto uno strano senso di responsabilità, un senso del dovere, e altre mischiate che mi hanno fatto scivolare in questo tunnel dove fortunatamente oggi ne sono uscito alla grande, infatti non faccio più cazzo, ma ci ho messo tempo e quel tempo che ho investito in quei due anni io l ho perso per sempre, e non ce stipendio bonus soddisfazione personale che tenga ho buttato nel cesso ore che potevo dedicare a cose piu importanti, più essenziali, sono fiero di me stesso per averlo compreso e cambiato, ma quel tempo è stato ormai perso,

L’equilibrio va ricercato nel senso che se un giorno hai da fare di più, lo fai, ma cosciente che il resto va curato, non puoi entrare nel tunnel, perche è ha senso unico. 

Molte persone sul punto di morte si pentono di questo, ce una storia di un uomo elegante, anziano che per anni prometteva a sua moglie di andare in pensione e di iniziare a viaggiare con lei, un altro anno, un ultimo anno, un ultimo ancora, quando ando in pensione pochi mesi dopo la moglie si ammalo e si spense, pensate che roba.

non ce nulla di male nell’ essere appassionati del vostro lavoro ma va tutto messo in un contesto di cose importanti, imprescindibili, e lavorare un numero indecente di ore va a coprire la maggior parte del vostro tempo, di un tempo che non potrete più riutilizzare, pensateci molto seriamente se ne vale la pena o meno, perché il secondo rimpianto nella lista e nella classifica è questo

Rimpianto 3: Vorrei avere avuto il coraggio di esprimere i miei sentimenti

Qui tocchiamo una nota molto intima e profonda, tante persone fanno veramente fatica a dire cosa sentono, viviamo in un epoca di una superficialità emozionale spaventosa, gli emoticon hanno sostituito le frasi, i social hanno tolto gli abbracci e le amicizie vere, un messaggio, una chat, un commento, non potrà mai sostituire uno sguardo.

per evitare di dire e mostrare cosa proviamo per gli altri finiamo per distanziarci dalle persone, ci allontaniamo dalla purezza dalla trasparenza, non ce male peggiore che non chiamare tuo padre o tua madre se vivi in un altra città per dire loro che ti mancano, di non dire a qualche tuo amico che sei fiero di loro, di chiedergli come stanno davvero, o non dire alla persona che hai affianco che l’ammiri, che ne sei affascinato che ogni giorno con lei o lui è un regalo, è un grandissimo errore.

Serve ovviamente pratica, lavoro su se stessi, aprirti agli altri puoi essere una manna dal cielo, a quanta gente che ti è capitata davanti al tuo cammino non hai detto cosa sentivi. Queste sono bombe emozionali che prima o poi implodono dentro di te, buttale fuori, parla apertamente e liberamente di ciò che provi per gli altri. 

Non reprimere i tuoi sentimenti perché prima o poi arriva un momento dove non puoi più condividerli, se hai questa possibilità oggi, prendi il telefono, scrivi una mail, vai a dirli a voce in persona a chi hai bisogno di dirli, ma non tenerteli dentro

Rimpianto 4: Vorrei essere rimasto in contatto con i miei amici

La vita scorre, va per fasi, e in ogni fase ci sono persone che ti compagnano, e persone che si perdono, ma rimane sempre uno zoccolo duro, la gente che è stata con te nei momenti belli ma soprattutto in quelli difficili, non tagliare ponti, puoi cambiare i rapport e la frequenza in base alla fase della vita che attraversi ma non tagliare il filo che ti unisce ai tuoi amici. Se pensi che un anno ha 365 giorni, e amici che prima vedevi sempre ora non hanno manco un giorno per te, non fare la stessa cosa, offri quel giorno a un amico caro, quella’ora, quella chiamata, quella mail, manda una cartolina, un regalo, dei fiori una bottiglia di vino, siamo di passaggio ma facciamo del tempo e delle relazioni con gente che ci ha fatto stare bene qualcosa di speciale.

Pulisci la tua vita dalle relazioni tossiche, togli la gente che non evolve come te che non è allineata con le tue frequenze, levatela dalle palle perchè ti trascina nell’oblio, trova gente che ti spinge in alto non in basso. 

Quando stiamo bene e va tutto alla grande ci concentriamo solo di quello che riguarda noi stessi, ma quando le cose vanno male ci guardiamo intorno e quelle persone che ci danno una spalla le dobbiamo coltivare, scegliete bene i vostri amici, e coltivateli  per avere un giardino rigoglioso e non un pezzo di terra pieno di erbaccia. 

Rimpianto 5: Vorrei aver permesso a me stesso/a di essere più felice

Come vi dicevo la felicità alla fine della vita non dipende da aspetti materiali, la felicità si fa non si ha, la società ci ha ammaestrato a guardare quello che non abbiamo, piuttosto che quello che abbiamo, vogliamo sempre di più, di meglio, e se non otteniamo queste cose o questi successi rimaniamo delusi, tristi, rammaricati.

Ma fermati un attimo, guardati intorno, magari oggi sei triste, ma hai una casa, una famiglia, un lavoro, e sono cose che non tutti hanno, siamo in quella parte del mondo dove possiamo realmente ritenerci fortunati.

Eppure è un epoca piena di gente che soffre di depressione, di malessere psicologico, di vuoti che si aprono nell’anima e si entra in fasi molto oscure della vita, ma fai un respiro perché se giri la testa a destra e a sinistra ti potrai rendere conto che hai veramente tutto per essere felice, hai tanto per essere felice, il trucco è guardare che cos hai, e non cosa non hai, perché se guardi cosa ti manca entri in una dinamica mentale che non ti permetterà in nessun caso di riempire questi vuoti, questo punto secondo la mia opinione possiamo risolverlo subito, fermandoci riflettendo e prendendo coscienza di cosa abbiamo oggi.

Una famiglia, un lavoro, una solidità economica, cibo vestiti, possibilità di avere del tempo per noi stessi e per le nostre passioni, non è cosi scontato, quel tempo che hai non buttarlo via perchè nel mondo esistono milioni di persone che non hanno questa fortuna, e certamente puoi avere di più, ma inizia ad essere riconoscente, grato di dove sei oggi, la tua base va bene cosi, non guardare che cosa hanno gli altri, tu hai questo, devi esserne fiero, orgoglioso e grato, e facendo questo crei una base solida per avere di più, ma se la tua mente si concentra solo sulla scarsità, e non sulla abbondanza, allora inizierai una corsa verso qualcosa che non potrai mai afferrare, il di più, il di più è qualcosa che non è misurabile e nonna una fine, lascialo andare, concentrati su cos hai, apprezzalo, e ti sarà in qualche modo ricompensato. 

Penso che questi cinque rimpianti, dato che non hanno molto a che fare con scenari esterni pensi con scelte personali che ognuno di noi può fare, sono tutti rimpianti che possiamo controllare, risolvere, cambiare, è un qualcosa di meraviglioso avere questa opportunità nella vita,  fatti qualche domanda nei prossimi giorni, quali di queste cose oggi di potrebbero creare un rimpianto, chiama 4-5 amici, chiama i tuoi genitori e degli cosa pensi, vestiti come hai sempre desiderato, sii te stesso,  elimina le persone che ti ti hanno portato a fare cose tossiche e che hanno provocato ansia nella tua vita e circondati di quelle che ti regalano un sorriso o un silenzio

Chiediti sempre davanti a un momento importante della vita se la strada che stai prendendo ti porti al rimpianto o alla gioia

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