Trova ciò che importa, fregatene del resto
Prima di entrare nel vivo della sottile arte di fare quel cazzo che ti pare, vi racconto due aneddoti.
Qualche giorno fa mentre Ero sul treno, in viaggio da Roma a Milano, il carica batterie del mio telefono per qualche ragione non entrava più, forse della sporcizia o qualche dentino che si era alzato, fatto sta che il mio telefono stava morendo, e forse per sempre, mancava poco prima che si spegnesse e dei 1200 contatti del telefono, le migliaia di foto, app e varie, stavano per andare a puttane, dopo un attimo di panico ho fatto una cosa, spostare 2 numeri di telefono, solo 2, e poi spegnerlo.
Un altro aneddoto, mi son dovuto trasferire questo mese, avevo un botto di roba materiale, avevo fatto circa 40 scatoloni, e alla fine, me ne sono portati solo 10, essenzialmente libri e vestiti.
E penso che questo sia un concetto trasportabile alla vita reale, di tutto quello che abbiamo oggi, di tutto quello che ci stressa, ci da ansia, ci da mille pensieri tossici, alla fine sono pochissime le cose che contano, e quando sei spalle al muro e devi decidere e quando ti rendi conto che di 1200 persone ti importano e sei importante solo per 2. Che di 40 scatoloni che hai preparato per un trasloco te ne servono solo 10.
E a questo ci ho pensato anche grazie al libro che stavo nel mentre leggendo, la sottile arte di fare quel cazzo che ti pare, un libro di mark Manson, dal quale prendiamo spunto per il podcast di oggi, l’episodio 61
Il modello di società nella quale viviamo ci manda un messaggio completamente sbagliato, che è questo- ci fanno pensare che dovremmo vivere una vita senza problemi. La positività, andrà tutto bene, visualizzare una vita senza difficoltà, se pensiamo che questo modello sia reale, allora saremo infelici, non esiste.
Ci sentiremo sempre male, sempre inferiori e con una costante sensazione di mancanza, di vuoto, che cercheremo di colmare con oggetti o con il piacere istantaneo. Una persona felice non ha bisogno di mettersi davanti a uno specchio e ripetere come un mantra…sono felice sono felice sono felice…perché una persona felice lo è e basta.
Il desiderio di vivere un esistenza o delle esperienze positive è di per se un esperienza negativa, al contrario accettare che la nostra vita è una corsa a ostacoli, una lotta per risolvere i problemi, diventa un esperienza positiva
La vita è una serie di problemi che si susseguono, uno dopo l’altro, spesso diversi, spesso più grandi, spesso dei bei problemi di avere, e la felicità, per lo meno un modo di raggiungerla, è risolverli. Tutto quello che nella vostra vita ha un valore lo otterrete superando dei problemi, evitare la sofferenza è una forma di sofferenza, evitare i problemi è un problema, negare il fallimento vuol dire fallire,
Il messaggio dell’autore di oggi è questo, se inizi a fare quel cazzo che ti pare, e fregartene della maggior parte delle cose, otterrai successo e diventerai libero, ma fregarsene non vuol dire essere indifferente, anzi, è il contrario, fregarsene vuol dire che ti importano solo 2 o 3 cose, e il resto, passa completamente in secondo piano, come i contatti del mio telefono, come i 30 scatoloni dei 40 che avevo fatto che poi ho buttato, e sapete cosa, mi sentivo liberato. La chiave che apre le porte della felicità è scegliere cosa realmente ti importa e fregartene del resto.
Dei mille problemi che avete oggi quanti realmente sono reali, urgenti, critici, secondo me pochi, ma pensiamo di averne tantissimi, è questo succede a causa di un meccanismo che accade nella mente
Abbiamo un problema, per tanto ci sentiamo insicuri, e questa insicurezza amplifica il problema, non sei solo incazzato del problema ma sei incazzato di essere incazzato. è un cane che si morde la coda, una dinamica impazzita, magari hai fatto un bel gesto verso qualcuno e non te lo hanno riconosciuto, quindi ti arrabbi, ti senti male, prima per il fatto che non ti hanno riconosciuto quel gesto, e poi per il fatto di stare male, inizia a fregartene, non rendere le cose ancora più difficili, prendile per quello che sono, e vai avanti, i problemi sono parte della nostra esistenza
Per migliorarti devi attraversare una serie di piccoli fallimenti, sono la parte più importante della crescita, se qualcuno è migliore di voi è molto probabile che sia dovuto al fatto che abbia fallito di più, diventa più forte, più resiliente, più abituato alle avversità e soprattutto a uscirsene, e il principio fondamentale da usare è quello di fare qualcosa, di agire, se ti manca la motivazione fai qualcosa, agisci comunque, inizia, questo già di per se porta motivazione, spesso non agiamo perché ci manca la motivazione, guardate che funziona al contrario, agisci e ti viene. Più fai più ti motivi, e spesso purtroppo rimaniamo fermi aspettando un ispirazione che non viene mai.
Ce da mettersi in azione verso quelle cose che realmente sono importanti per noi, vanno scoperte, e come si fa? Qui a parer mio viene la domanda e il concetto più bello di questo libro, dato che i libri di crescita personale spesso sono lunghi 200 pagine ma realmente trovi in 15 la loro essenza, io l ho trovata in questa domanda. Che problemi sei disposto ad affrontate? Piuttosto di chiederti cosa vuoi, per esempio se vuoi avere un corpo scolpito, tonico, forte non dire voglio mettermi in forma, o voglio andare in palestra, chiediti se sei disposto ad allenarti, a sudare a faticare a mangiare bene a riposare il giusto, ad avere una disciplina, per quello la gente molla.
La gente non si fa le giuste domande, non pensa alla sofferenza che serve per raggiungere un obiettivo, pensa solo alla gratificazione che potrebbe provare raggiungendolo, ma prima di arrivare su una vetta di una montagna magari devi farti 8 ore di salita, sei disposto a farlo? Sei pronto ad affrontare i problemi di quel determinato processo che serve per la gratificazione finale, se la risposta è no, cerca qualcosa altro
Se invece la risposta è si, sono disposto, allora vai, fallo, agisci e comincia a fregartene di tutto il resto, dedica sforzi ed energie a quella cosa, che solo tu sai cos è, io ne ho un paio, e son disposto a sacrificare tantissime cose, a dire di no al piacere immediato e materiale, perché se trovi quello scopo, quella cosa, del resto…non te frega più niente
Non possiamo essere bravi in tutto, siamo mediocri in tutto, chi di noi non trova quest’obiettivo superiore che ci fa eccellere, finisce per vivere nella mediocrità, ma son sicuro che ognuno di voi è bravo in qualcosa, bravissimo, ed è qualcosa che vi appassiona e soprattutto è un qualcosa che vi fa stare comodi mentre affrontate i problemi e il dolore che comporta il processo che serve per arrivare li, può essere diventare un grande venditore, o una madre fantastica, le persone che diventano eccezionali in qualcosa è perché pensano di non esserlo, e provano sempre a migliorarsi, uno che crede di essere il migliore o il più bravo non fa più niente per crescere, è l’umiltà e la consapevolezza della vostra ignoranza che smuove la curiosità, l’azione necessaria per diventare migliori di quello che eravate un mese fa, un anno fa, 5 anni fa, ma ce da imparare a fregarsene di tutto il resto.
Se qualcuno vi sta antipatico, un capo un collega, un conoscente, non portatelo nei vostri pensieri, se succede una cosa che vi fa storcere il naso non ci buttate energie, non intossicatevi, fregatevene, dite, va beh, me ne sbatto i coglioni, con la massima indifferenza, perché non è una cosa importante per voi, e il tempo che abbiamo in questa vita va usato bene, la più preziosa risorsa che ce, non sprecatela dietro i pettegolezzi, dietro i malumori, i social, dietro le arrabbiature con i vostri partner per delle stupidaggini. O a inseguire oggetti materiale, dedicate gli sforzi a quelle poche cose che realmente vi riempiono, vi fanno sentire vivi, vi appassionano.
Un altro step che l’autore consiglia è quello di prendervi alla leggere, non alimentate troppo la vostra identità,, perché è una trappola, più qualcosa minaccia la vostra identità, che tra le altre cose ve la siete creati voi, più la eviterete. Finiamo cosi a evitare di affrontare delle situazioni che mettono a disagio la nostra identità, se pensi di essere una brava persona, allora eviterai tutte quelle situazioni che minacciano questa tua identità, e. Volte invece di dire di no, o di essere in disaccordo di qualcosa che va contro i tuoi principi, allora dici di si o stai zitto, perché andrebbe a intaccare quella visione che hai di te stesso, distruggi questa identità, perché più è piccola, più sarà facile cambiare e migliorarsi, meno ego possiedi più impari, e più cambi, e noi siamo qui per fare un esperienza, una evoluzione, e sono completamente sicuro del fatto che tra 40 anni se sarò ancora vivo, saranno i periodi dove ho attraversato delle avversità per rimanere fedele ai miei obiettivi e principi quelli che ricorderò con più piacere e dolcezza, e sono sicuro che mi pentirà di quei momenti dove sono stato zitto, dove sono stato accondiscende, dove ho detto si quando volevo dire no, siate voi stessi, non abbiate paure di essere diversi dalla massa. La vergogna muore appena l’affronti, le ansie si spengono appena risolvi un problema, ma il tempo passa, inesorabilmente, e di mille cose che oggi avete in testa, riflettete su quante sono realmente importanti, e il resto, fate quel cazzo che vi pare.
Da oggi stesso fate un esperimento, per i prossimi 30 giorni prendetevi la responsabilità massima di quello che succede nella vostra vita, non sedetevi a pensare quanto sono sfigato che ho un brutto lavoro, la mia vita fa schifo sono stato sfortunato, alzatevi e provate a fare quello che ha fatto William James, vi racconto questa storia, William nasce da una famiglia agiata a metà del mille ottocento. Ha dei grossi problemi fisici, di salute, per un periodo diventa cieco, ha dei problemi terribili allo stomaco che lo obbligano a seguire una dieta ferrea, dei dolori alla schiena che lo perseguiteranno per tutta la sua esistenza. Volva diventare un pittore, contro i desideri del padre, il fratello invece diventa un famosissimo scrittore, un novellista, lui è quello sfigato, fallito, il padre grazie al suo stato sociale lo infila ad Harvard e meno male che al ragazzo non manca una certa intelligenza e perspicacia, ma William si sente strano dalla parte del medico, sente più affinità coi malati. Disperato e in cerca di qualcosa di radicale che possa cambiare la sua situazione se ne va in amazzonia, viaggio duro ma ce la fa, quando torna però è sempre lo stesso William fallito per suo padre, ha 30 anni, non ha un lavoro, e pare che la sua vita sia un disastro assoluto, entra in una profonda depressione e comincia a pensare al suicidio. Ma all’improvviso ha un idea, fa un accordo con se stesso e prova un esperimento, per un anno intero si prenderà il 100% della responsabilità di tutto quello che succede nella sua vita, facendo tutto il possibile pr migliorarla, in modo da provare a se stesso se le circostanze terribili della sua esistenza erano dovute a elementi esterni e a lui non controllabili, in quel caso, si sarebbe suicidato.William James è il padre della psicologia americana e uno degli psicologi più influenti dell ultimo secolo, lui lo chiama la rinascita questo esperimento, e tutto quello che è poi diventato, come dice lui stesso, lo deve a quell’anno dove decise di essere l’unico responsabile di tutto quello che gli succedeva.
E chiudo con un suo aforisma, l’arte di essere saggi, è capire a cosa si può passar sopra
NOTE SULL’AUTORE
Classe 1984, americano, prima blogger e coach di dating, per poi finire in cima alle classifiche vendita per il suo libro, la sottile arte di fare quel cazzo che ti pare