I doni dell’imperfezione

  • In ognuno di noi esistono delle crepe, ma è proprio da queste che entra la luce
  • L’obiettivo di oggi è fare un percorso che ci porti a sentirci in pace con noi stessi e quello che ci circonda
  • Lascia andare chi credi di essere e abbraccia chi sei veramente

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Trascrizione del podcast

Leonard Cohen non scriveva canzoni, ma poesie e poi le cantava, nel suo Anthem ce una frase che dice, esiste una crepa in ogni cosa, ma è da li che entra la luce. Nell’episodio di oggi parliamo di queste crepe.

Vi ricordate qualche mese fa l’episodio intitolato osare in grande, di Brenè Brown, parlavamo di coraggio, di come la vita appartiene solo a chi entra nell’arena, e la stessa autrice, della quale poi mi sono interessato e ho iniziato a leggere altri suoi lavori, ha scritto un libro che si chiama the gift of imperfection –  I DONI DELL’IMPERFEZIONE

LASCIA ANDARE CHI CREDI DI DOVER ESSERE, E ABBRACCIA CHI SEI VERAMENTE.

Facciamo prima un giro dei saluti, come sempre, manifestando la gratitudine a chi mi ascolta e chi mi scrive ogni giorno. Per me i vostri messaggi sono un regalo prezioso. ……Marco da Alghero, Mattia da predata,  Luca da Barcellona, Antonio da Pagani, Michele,  Ivan da Monza,  Christian dall’Australia! E Rosana dal Brasile! E ruggiero da barletta, e coralba dalla Germania, Grazie infinite

Tutti vogliamo vivere una vita autentica, poi arriva un momento, quando iniziamo a costruire un identità, che sembra che ci infilino in una vasca piena di vergogna, senso di colpa, complessi di ogni tipo e ne usciamo con le ossa spezzate, ci sentiamo senza stima verso noi stessi, non ci sentiamo abbastanza, abbastanza belli, forti, intelligenti, attraenti, capaci, pensiamo di non essere degni di amore, di attenzione, ma di esserlo solo quando certi parametri vengano soddisfatti, e poi arrivano le persone, diventiamo succubi di qualcuno e ci dimentichiamo chi siamo davvero, perché ci confrontiamo con un modello sbagliato, un modello che non esiste. La società ci bombarda di questi modelli, cerca di uniformarci e cambiarci, se non fai queste cose non vai bene. E questo provoca un dolore immenso, l’obiettivo di oggi è fare un percorso che ci porti a sentirci in pace con noi stessi e quello che ci circonda, a sentirci abbastanza adesso, ora, in questo momento, non quando e se, perché tutti pensiamo in questo modo, quando avrò i capelli trapiantati in Turchia allora rimorchierò in discoteca, o quando avrò sistemato il naso mi guarderanno di più, solo per fare un esempio su quello che riguarda la bellezza, pensate che ho un collega in ufficio che nonostante io stia cercando in tutti modi di frenarlo vuole operarsi per farsi gli addominali finti, per la maiala, chirurgicamente, e se gli viene la panza tra qualche anno, avrà la pancia con gli addominali, che penso sia una cosa veramente grottesca da vedere

Vi svelo un segreto, ci si innamora delle imperfezioni, di un nasino storto, di un dente accavallato, di una schiena piena di nei, le imperfezioni sono le crepe da dove passa la luce, e la perfezione della copertina del magazine non esiste, è finta. Vogliamo alzarci la mattina e pensare non importa quello che farò e quello che non farò, ho fatto e sono abbastanza, e andare a dormire coscienti di essere vulnerabili, imperfetti con le nostre paure, ma va bene così. 

Andiamo in giro con una pressione enorme su noi stessi, ci portiamo sulle spalle uno zaino. Carico di vergogna senso di colpa liberarsene, purtroppo, non è facile, Bensi è un cammino difficile, impervio, e serve lavorare su noi stessi

La vergogna è un emozione che sentiamo tutti, è qualcosa di universale, di primitivo, la riconosciamo immediatamente ma non riusciamo a parlarne, e qui viene il primo punto debole di questo nemico, perde la sua forza appena ne parli, se invece te la tieni dentro finisce per divorarti, è una forza che va fatta uscire. La vergogna è diversa dal senso di colpa, questo proviene da un comportamento o un azione che abbiamo fatto ma può essere un sentimento costruttivo se lo usiamo per migliorare, e riguarda l’atto o l’azione compiuta, la vergogna invece riguarda noi, e solitamente è un sentimento distruttivo.

Alla base della vergogna ce la paura di non essere accettati dalle altre persone, ci sentiamo vulnerabili. Ma proprio qui sta la chiave, è l’essere vulnerabile che ti rende forte, autentico, e gli studi di Brenè Brown arrivarono alla conclusione che proprio quelle persone che erano apposto con se stesse e con la loro imperfezione, vivevano la vita più autentica e felice, le persone che non hanno paura di essere vulnerabili, che dicono ti amo prima che lo dica l’altra persona, che si espongono emozionalmente, che si lanciano in delle sfide senza sapere se riusciranno nel loro intento, quello che li rende vulnerabili, li rende meravigliosi, e connessi con il prossimo.

Il cammino che ci propone l’autrice è fatto di luci e ombre, a ogni azione che mettiamo in pratica per liberarci da queste catene dobbiamo perdere un pezzettino della nostra vecchia vita, e questo fa male ed è difficile.

Il primo è coltivare l’autenticità, lasciando scivolare via quello che la gente pensa di voi, non negoziate la vostra autenticità per l’approvazione degli altri, se non crediamo di essere abbastanza, allora cerchiamo conferme fuori, non fatelo. Appena cercate l’approvazione perdete quel potere che avete in un determinato contesto, perdete la vostra originalità, e amici, essere se stessi in un mondo che cerca continuamente di cambiarvi, è la più grande delle conquiste. Lo diceva Ralf Waldo Emerson

L’autenticità è quell’insieme di azioni giornaliere che fate, è la scelta di rimanere coerenti con voi stessi, di non storpiare la nostra identità per quello che la società ci impone, è la capacità essere onesti senza ferire gli altri, di essere in disaccordo senza entrare in discussioni. Purtroppo o per fortuna in questo cammino certe persone vi abbandoneranno, vi odieranno, ma altre, più vicine alla vostra natura che vi accettano per la vostra autenticità entreranno nella vostra vita, essenzialmente significa essere veri indipendentemente dal fatto che vi accettino o meno. 

serve coraggio per vivere in modo autentico, il coraggio è un abitudine, il coraggio non è qualcosa che abbiamo, ma qualcosa che facciamo, si fa, ogni giorno, ce da fare scelte coraggiose, ed è la chiave per vivere in modo autentico, scelte che senti tue e non scelte imposte, dalla famiglia, dal lavoro, dagli amici, dal tuo partner, o la tua vita non sarà mai veramente tua.

Il secondo passo coltivare la Compassione, solo quando conosciamo l’oscurità e la falsità dentro di noi, possiamo diventare compassionevoli con gli altri, la compassione dovete averla prima di tutto con voi stessi, e si raggiunge abbandonando il perfezionismo.

L’obiettivo non è l’approvazione o la perfezione ma l’autenticità, tante persone non iniziano i loro progetti perché cercano la perfezione, e questo porta alla paralisi, hanno paura di conoscere gente perché si sentono imperfette, hanno paura di essere amate perché non si sentono degne. Le emozioni che sentite sono riflesse nelle interazioni umane, se vi sentite indegni di amore non lo riceverete mai da nessun altro per il semplice motivo che voi stessi non siete in grado di darvelo. Se non vi sentite attraenti non lo sarete per gli altri,Siamo il nostro peggior nemico,  diventa un processo autodistruttivo.

vi faccio un esempio personale, ho appena finito il mio corso sul linguaggio del corpo, per questa ragione nei prossimi due o tre giorni il sito www.libriperilsuccesso.com è in rifacimento per inserirlo, ci ho messo l’anima, ci ho messo tempo, notti e mattinate a cercare di comprimere dei contenuti utili, sacrificando per un mese tutto il resto, e poi sono andato davanti a una telecamera per la prima volta, mi sono allenato, mi sono preparato molto ma mi ero fatto una promessa, ho voluto essere compassionevole verso me stesso, ho dato il massimo, questo ve lo prometto, ma non sono perfetto, quando l ho rivisto mi sono reso conto di aver sbagliato delle parole, che alcune cose avrei dovuto farle in modo diverso, facevo fatica a guardarmi, la mente stava cominciando a massacrarmi ma poi un momento dato mi son dato una carezza, mi sono dato una pacca sulla spalla, ho avuto compassione di me stesso, ho fatto il possibile, non posso e non devo e non merito di fustigarmi, perché sono sicuro che il giudizio di chiunque di voi che mi vedrà e ascolterà, sarà molto più dolce di quello che è il mio giudizio di me stesso, e questo succede sempre anche a voi, sta nella vostra testa, siamo pieni di merda che ci affossa ci critichiamo ci vogliamo male, ci giudichiamo, aamate voi stessi, perdonatevi, siate compassionevoli con le vostre vulnerabilità non fatevi del male, appena capite questo, il riflesso che emanate all’esterno farà si che inizieranno volervi bene anche gli altri, ad accettarvi, a rispettarvi, ma la persona più importante che deve accettarti sei te, niente funziona altrimenti.

Il terzo passo è Sviluppare la consapevolezza delle emozioni, non scappate dall’ ansia, dallo stress, dalla tristezza, dalla paura ma osservatele, cercate di capire perché vi sentite cosi e non lasciate che queste emozioni governino la nostra vita, soprattutto le emozioni più pesanti che ci schiacciano vanno usate a nostro favore, il pensiero positivo sempre è qualcosa di deleterio, noi dobbiamo essere in grado di vivere sia nella luce sia nell’oscurità, ed essere in grado di camminare in entrambe, e a testa alta. Quindi non è che se un pensiero negativo, triste, deprimente vi entra nella mente, va eliminato o dovete mettervi a fare ste stronzate del pensiero positivo, vi dovete lasciare attraversare da queste emozioni per farle sparire, non annullarle o scappare o pensare al contrario, quello che senti è più potente di quello che pensi. Per questa ragione se senti ansia o paura non pensare andrà tutto bene, sarà tutto perfetto, il cazzo, lasciati investire e travolgere da queste emozioni fatti schiacciare trattieni il respiro e poi risali e metti la testa fuori, evitare questo significa guardare il mare dalla spiaggia, entra in acqua non avere paura, lasciati trafiggere è l’unico modo per superarle. Perché quando provate a scappare dall’oscurità scappate anche dalla luce, quando provate a evitare il dolore evitate anche la gioia, non scappate, cercate aiuto parlate con le persone care, esponetevi emozionalmente

Un esercizio che ci propone l’autrice è farsi 5 domande nei momenti in cui vi sentite depressi e tristi, e sono queste

Sono stato assente oggi? 

Siate presenti il più tempo possibile, la testa deve stare nello stesso posto dove sta il vostro corpo, praticate la presenza, o vi scivolerà via la vita tra le mani senza accorgervene.

O fatto un pò di esercizio fisico oggi?

Quando vi si annebbia la mete, quando e emozioni vi sommergono, quando i pensieri si fanno assordanti, fate esercizio. sapete è una delle cose che più schiarisce la mente questa, se state male andate a correre, andate a passeggiare in un parco, a nuotare, allenatevi

Cosa ho fatto per me stesso oggi?

Ogni giorno cercate di fare qualcosa per voi, per migliorare un pochino, per stare bene, per coccolarvi, per accarezzarvi, non lasciate che il sole tramonti senza aver fatto un piccolo gesto verso voi stessi, qualunque cosa ma fatela

Cosa avete fatto per gli altri?

Una volta che avete fatto qualcosa per voi, ora fate qualcosa per le persone che amate, alle quali volete bene, a volte siamo noi che piangiamo altre volte siamo la spalla su cui piange un amico.

Chiediti che emozioni stai trattenendo o hai trattenuto?

Hai avuto ansia? Perché, per chi, hai avuto paura, non reprimerle, buttale fuori, fatti attraversare, non tenerle dentro o scoppi, o ti logorano ti mangiano l’anima, osserva queste emozioni, rifletti sul perché ti stanno assalendo e vai ad affrontarle, l’ansia passa se risolvi il motivo che l’ha fatta innescare non se scappi o prendi pillole. 

Voglio che sta sera prima di andare a letto, tu ti senta in pace con chi sei e con cosa hai fatto oggi, e ti chiedo per favore di farti una domanda rifletterci, che vita vuoi vivere? La tua o quella degli altri? Perché non ce niente in mezzo, trova il coraggio di fare il primo passo verso la tua vita e vedi cosa succede, amici, io vi voglio bene, ve lo dico col cuore, ma dovete volervi bene anche voi.

Una persona speciale ed estremamente intelligente mi ha paragonato la luce che entra nelle crepe con l’arte del Kintsugi, un arte giapponese riparare con l’oro, alcuni preziosi vasi di ceramica si rompono, cadono, finiscono in pezzettini, e quest’arte consisteva in riparare il vaso ma renderlo ancora più prezioso, perché il vaso veniva sistemato e rimesso a nuovo usando una speciale lacca rivestita in oro, quando tornava nella sua forma originale, valeva ancora più di prima e la sua bellezza era cresciuta, le crepe del vaso erano piene della luce dell’oro.

Siamo fatti cosi anche noi, non abbiate paure di rompervi, di finire in mille pezzi, perché quella vecchia forma, quella vecchia vita, che apparteneva a qualcun altro, può essere rimessa in sesto e diventare ancora più bella, più vera, più autentica, più vostra

Grazie

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4 risposte

  1. Complimenti, una delle recensioni più belle, per me.
    La metafora del vaso riparato con l’oro è illuminante e ispirante.
    Grazie.

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