Chatter
- Zoom out e Zoom in, il distanziamento della mente
- Quando stai pensando, fallo in terza persona, usa il tuo nome
- Organizza il tuo contesto e i tuoi spazzi
- Connetti con la natura
- Elimina e riduci i social media
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Trascrizione del podcast
Siamo all’episodio 55 del nostro percorso, e oggi proveremo a fare luce su come risolvere uno dei problemi più invisibili, più sottovalutati che ognuno di noi è tenuto ad affrontare ogni istante della sua vita.
Lo facciamo con il libro di Ethan Kross – professore dell’ Università del Michigan ed esperto nello studio della mente e del suo funzionamento, Libro intitolato Chatter – che significa qualcosa come pettegolezzo, chiacchierata priva di senso.
quante volte vi siete fatti trascinare dai pensieri, da quella vocina che rimbomba nella vostra mente, che non smette mai di parlare, di giudicare, di rompere i coglioni, di creare scenari catastrofici nel vostro futuro o che vi porta a impantanarvi in episodi passati che vi hanno provocato dolore, e che sovente ritornano ad echeggiare nella testa, Perché parliamo quasi costantemente con noi stessi, e come si fa a trasformare questa voce da un mormorio tossico e distruttivo a un canto melodico che ci motiva e ci innalza?
Ma prima SALUTIAMO I CARISSIMI Anna Flavia e Davide che mi hanno scritto usando il formulario del sito, Daniele da Milano, Aniello da Napoli, Giowi da Termoli in Molise, Andrea anche lui da Napoli, Enzo da Ragusa, Gerardo da Mirandola in provincia di Modena, Santo da Enna, Lorenzo da parma, Alessia da Ostiglia, Alberto da Milano e Fabrizio da Verona, e basta ho sbagliato intonazione.Grazie per i messaggi
Il nostro cervello è un prodigioso multitasking, e la narrativa costante che rimbomba nella nostra testa è indispensabile, è parte della nostra identità, ci permette di scrivere la nostra storia, una storia dove ognuno di voi è il protagonista assoluto. Ma senza un controllo diventa un nemico che si dedica a sabotare la nostra esistenza, intossicarla, avvelenarla, distruggerla.
Nel 1996, Jill Bolt Taylor una trentasettenne dottoressa specializzata in neuroanatomia si svegliò, e come ogni mattina iniziò la sua giornata con un pò di esercizio, dovremmo farlo tutti, mentre correva sul tapis roulant iniziò a notare qualcosa di strano, i suoi pensieri nella mente cominciarono a rallentare, sentiva di perdere il controllo della sua mente e del suo corpo, una vena del suo cervello esplose in un ictus, fortunatamente prima che un buio profondo l’avvolgesse riuscì a chiamare un amico che comprese subito che qualcosa non andava bene, e quello fu il suo ultimo ricordo.
Quando riaprì gli occhi si trovava in un letto di ospedale, sana e salva grazie al tempismo dei medici, ma con una sensazione drammatica di vuoto nella testa, il torrente di pensieri che caratterizza ognuno di noi era sparito, lasciando spazio a un silenzio spaventoso, all’impossibilità di mettere insieme ricordi e storie del passato e fare piani sul futuro, gli ingranaggi della sua mente non funzionavano e lasciarono la dottoressa Taylor con un sentimento di vulnerabilità mai provato prima. Senza quella voce aveva perso la sua identità. Nelle settimane successive la paura si trasformò in una calma mai provata, il silenzio nella mente le fece trovare serenità e pace e comincio a trovare piacere in quel mare calmo e piatto, fino al punto che iniziò a comprendere il reale problema che alle persone vivono quando non controllano questa voce assordante che ci impedisce di vivere la nostra esistenza, ci mise 8 anni a recuperarsi completamente ed oggi è una scrittrice famose che fa un opera di divulgazione molto importante su come e perché dobbiamo controllare questa tormenta interna e ha scritto diversi libri in merito
A chiunque di noi è capitato di passare quello che doveva essere una bellissima giornata, al mare o in montagna con gli amici, una situazione perfetta che avrebbe dovuto renderci felici, ma il confabulare costante di situazioni dolorose passate o ansie per il futuro ci impediva di goderci il momento, perché qui viene il primo grande principio dell’episodio di oggi.
Il vostro stato d’animo non dipende da quello che state facendo, ma da quello che state pensando, sono i pensieri che definiscono il vostro umore
Provate ad osservare la vostra voce interiore per 20 minuti al giorno, in modo consapevole, e vi renderete conto del caos che è in atto dentro di noi, e oggi siamo qui per trasformarlo in qualcosa di completamente diverso.
E senza perdere altro tempo andiamo a vedere come possiamo raggiungere questo obiettivo
Il nostro cervello come dicevano è un potente multitasking, ma al tempo stesso se non siamo in grado di concentrare la nostra attenzione su quello che realmente importa perdiamo la forza mentale che ci distingue. La concentrazione è limitata, pensate ai numeri di telefono, pare che siamo in grado di memorizzare un telefono in maniera molto più efficace se diviso in gruppi di 4 cifre, per quello mettono una linea ogni gruppo di 4 perché ne facilita la memorizzazione
O pensate quando leggete un libro, vi sarà capitato dopo poche righe di essere da un altra parte con la testa e dover tornare indietro perché non vi siete nemmeno resi conto di quello che avete letto, per tanto abbiamo bisogno di alcuni strumenti per tornare a controllare e pilotare i pensieri e mantenere la concentrazione ai massimi livelli
Pensate alla mente come a una lente di una telecamera che ha la funzione di poter ingrandire un dettaglio o di distanziarsi per vedere un immagine più ampia, chatter, il pettegolezzo, inizia quando facciamo zoom verso un dettaglio preciso, un avvenimento, una situazione, se prestiamo la nostra attenzione a quel dettaglio ci perdiamo il resto, e abbiamo bisogno di distanziarci, la mente è uno strumento flessibile, se sai come usarla. Se avete un problema, usate la funzione di zoom out, distanziatevi, vedete le cose dall’alto, osservate voi stessi in quella situazione ma come se foste fuori dal vostro corpo, separati, senza il coinvolgimento emotivo che ci porta a pensare senza logica e ragione, è un lavoro di visualizzazione mentale. mentre quando vivete una situazione positiva fate zoom in, immergetevi e godetevele al massimo, pensate sempre a questo quando siete davanti a momenti duri o momenti piacevoli, zoom in zoom out
Che poi è il concetto che troviamo in tantissime di quelle storie zen orientali, dove l’alunno va dal maestro gli fa una domanda, il maestro risponde qualcosa che nessuno capisce che cazzo voglia dire, e poi dopo un po di tempo e di riflessione uno comprende, ma generalmente è sempre lo stesso meccanismo, il pensare out of the box, il distanziamento, il guardarsi dall’alto, perché ce sempre qualcosa che possiamo cogliere, una soluzione un alternativa, ma concentrando tutta la nostra attenzione su un dettaglio preciso ci perdiamo. Vi sarà capitato di andare a una mostra di quadri una pinacoteca, per osservare un quadro e goderne appieno la bellezza le persone fanno un passo indietro. Con la mente funziona allo stesso modo, fai un passo indietro per vedere meglio
ZOOM OUT- ZOOM IN distanziamento
Ce qualcosa di magico che scatta nella testa quando sostituiamo nelle frasi che popolano la nostra mente il soggetto io con il proprio nome, quando parlate con voi stessi se dite mentalmente il vostro nome è come se ci fossero due persone a parlare, è nitida la divisione, Immaginatevi che siete immersi in questa chiacchierata tossica e state pensando a scenari assurdi, fermatevi e dite- Davide, basta pensare a queste cose-Davide, ma cosa stai facendo, rilassati, stai sereno.. Noterete una calma quasi immediata, è come un coltello che taglia il torrente di pensieri tossici. E questa è una cosa che possiamo notare in alcuni sportivi di altissimo livello, Le buon James spesso parla di se stesso in terza persona, senza andare oltre oceano il caso più emblematico è Zlatan ibraimovic, lo fa sempre quando lo intervistano, non dice che ha fatto una buona partita dice qualcosa tipo —squadra giocato bene, Ibra giocato meglio
È una tecnica potentissima
Usate il vostro nome, tra le altre cose questa seconda tecnica si allaccia e rende ancor più potente la prima, perché dire il vostro nome automaticamente vi permette di distanziarvi. Dai Davide che andrà bene come sempre, non preoccuparti troppo Davide controlla solo quello che puoi controllare, sono frasi che uso con me stesso,
Parlate in terza persona, usate il vostro nome nella testa
Ci sono degli studi affascinanti su come il contesto e quello che ci circonda hanno un impatto trascendentale sui nostri pensieri, ce da fare scelte intelligenti in relazione a tutto quello che ci circonda. Inizia per esempio da dove lavorate, recentemente ho modificato la stanza da dove produco il podcast e lavoro, ho tolto tutto quello che non serve, ho installato una luce tenue riposante, ho liberato spazio, buttato quello che non serve, ripulito ogni angolo, e si respira un aria diversa ho avuto dei benefici incredibili sul mio lavoro sulla mia quotidianità in quella stanza, e questo è un processo contagioso, aprite i vostri armadi fate ordine, fate pulizia, buttate quello che non serve, ce un libro di Marie mondo, il potere del riordino, parla di questo, il nostro contesto impatta in nostri pensieri la nostra pace mentale, dedicate qualche giorno a questo processo, buttate mio che non serve, tenete tutto in ordine, in controllo, e questo portare calma, serenità e controllo anche nella vostra mente, la nostra attenzione ce ne sarà grata. Pensate che il tennista raffa nadal ha una specie di ossessione ogni volta che finisce un set e va a sedersi nella sua postazione di riposo, quando beve e si idrata poi appoggia le bottiglie in un modo preciso, simmetrico e ossessivo, pare che lo facia a detta sua proprio per evitare di pensare, peer non aprire la porta ai demoni della mente e rimanere concentrato, rivolge per tanto la sua attenzione in quei momenti non al match ma a come vengono disposte le bottiglie, gli asciugamani e tutto quello che circonda il suo posto di riposo, e per qualche minuto mentre ricarica le sue energie, concentra la sua attenzione nel mantenere ordine e controllo, invece che perdersi in ansie, paure e confabulazioni tossiche relazionate con la sua partita. Andate a vedere qualche video e lo noterete sicuramente.
Il contesto- ordine e controllo
Ecco un altra tecnica, quando non siamo in grado di placare lo tsunami di pensieri tossici che ci travolgono, andate a cercare un contatto con la natura. Una passeggiata in un bosco circondati da Alberri dal fresco della vegetazione, avvolti dai suoi che la natura offre, un cammino in montagna davanti a pareti rocciose imponenti o panorami dove la vista può volare insieme all’immaginazione, camminare a piedi nudi sulla riva del mare presto la mattina accompagnati dall’alba, lasciarci coccolare dalla natura è un modo di ricaricare le pile, di silenziare la tossicità dei pensieri, di ripristinare il controllo, è un toccasana per quei momenti dove non riusciamo da soli a tornare a prenderne il possesso, passare una giornata immersi e a contatto con la natura può significare la svolta per la mente. Cè un interessante esperimento che cita il libro, a due gruppi di persone venne chiesto di memorizzare una serie di numeri, e alla fine dell’esperimento l’obiettivo era quella non solo di ricordarsi la sequenza numerica ma di esplora al contrario partendo dall’ultimo fino al primo.
Un gruppo venne mandato a fare un passeggiata in città, in mezzo al brulicare delle persone, lo strombazzare delle auto, le luci accecanti camminando come dentro una grande fiera, l’altro gruppo fu mandato a passeggiare in un bosco, al ritorno il risultato fu chiaramente a favore con il gruppo che passo il tempo nella natura, la loro capacità di concentrazione, di memorizzare la sequenza e recitarla al contrario fu devastante rispetto al gruppo che girovago per la città. Se è tanto che non lo fai, prenditi un giorno per staccare e ripulire la mente, la natura accelera questo processo in un modo che poche altre cose possono fare in questa vita.
E non è solo la natura che può darci pace ma anche esperienze diverse e uniche rispetto la nostra routine, andare a un concerto, ricordo una volta andai a vedere Ludovica enaudi, il pianista, nella piazza di siena in un concerto all’aperto e ne uscii rivitalizzato, mi sentivo in pace con tutto. Ci sono tante cose che potete fare per uscire dal caos mentale, ma serve ricercarle, serve azione, dovete spostarvi da dove vi trovate ora e andare in un luogo che vi permetta di staccare la spina e di ricaricare le energie
Se non riuscite a fermare la tempesta di pensieri, fate un giro nella natura
Nel libro dedica diverse pagine a come i social media e il loro uso ci facciano perdere tempo e portino ancora più oscurità nella mente, perché ci portano a confrontarci con altre persone, sentendoci meno, quasi nessuno fa la vita che mostra nei social, confrontatativi con voi stessi qualche anno fa, è l’unico confronto che importa, ognuno ha la sua storia e la sua strada diversa dalla vostra, provate a limitarne l’utilizzo, a volte ti metti a letto alle 9 dopo cena inizi a guardare le storie di youtube di Facebook di instagram di tic toc e quando guardi l’orologio è mezza notte, e hai perso 3 ore a vagare con la mente in un universo caotico che non ti porta niente di buono, uso limitato, minimo dei social amici, la vita va vissuta senza un telefono sempre in mano, i social ci portano a controllare ancora meno in nostri pensieri e quella vocina che tanto ci assilla, fato un pò di dieta detox dal telefono
Ridurre l’uso dei social media
vi racconto una storia, quella di Maria Theresia Von Paradis, che una mattina del 1762 si sveglio completamente cieca. Sua madre lavorava alla corte dell’imperatrice, a Vienna. Era l’epoca di Mozart, nonostante la cecità divenne un vero e proprio prodigio della musica, in grado di suonare diversi strumenti, il suo talento e il suo stato di cecità le fece guadagnare il favore dell’imperatrice che le concesse una pensione per permetterle di continuare a esercitarsi nella musica.
Nello stesso periodo stava diventando famoso un medic, che inventò il magnetismo animale, questo medico era Franz Anton Mesmer, dal suo cognome viene la parola mesmerismo. Mesmer pareva riuscire a curare le persone usando dei magneti, e a un certo punto prese in cura Maria Theresia Von Paradis e iniziò il suo trattamento, i risultati furono strepitosi, Maria inizia a vedere colori, forme e alla fine era in grado di definire anche i volti. Ma per qualche ragione, si dice che la famiglia fosse spaventata del fatto che recuperare la vista poteva far perdere la pensione, la seconda ipotesi è che la paziente e il medico ebbero un rapporto biblico. In ogni modo appena Mesmer smise il trattamento Maria teresia torno nell’oscurità più totale. Un team di scienziato poi inizio a studiare i suoi metodi e tra di essi era presente anche Benjamin francio e il team concluse che era semplicemente un effetto placebo quello che trasmetteva mesmer.
La mente è in grado di fare miracoli, di creare pressoché ogni cosa che vi possiate immaginare, e il forno dove si cucinano gli avvenimenti della nostra vita
l’Introspezione, guardare dentro noi stessi, farci delle domande, è un abilità che ci differenzia dalle altre specie animali, è un dono, ma se non la controlliamo diamo vita al suo lato oscuro, Ce da imparare a domare i pensieri, controllarli, fari si che vadano nella direzione che vogliamo, trasformare questo brusio costante in una melodia che ci ispira è una responsabilità nostra, che ci piaccia o meno. Avete tra le mani lo strumento più potente che esista, sistematelo, ripulitelo, fate chiarezza nei pensieri trasformateli in un potere, ogni problema così diventa una sfida, ce solo da mettere le mani sul volante della vostra mente e cominciare a guidare nella direzione che desiderate.
Grazie