Atomic Habits

  • Sottovalutiamo il potere dei piccoli miglioramenti, da li il titolo abitudini atomiche, l’atomo è impercettibile ma può sprigionare una potenza incalcolabile
  • In qualunque questione della vostra vita, migliorare poco ma tutti i giorni porta risultati allucinanti
  • la riflessione più potente di questo libro è lo spostare l’attenzione dall’obiettivo al metodo

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Trascrizione del podcast

Perché è cosi difficile effettuare dei cambiamenti, inserire nuove abitudini nel nostro schema mentale, come si fa, perché sbagliamo ma soprattuto come possiamo mantenerle salde nella nostra quotidianità. Parliamoci chiaro, mentiamo molto a noi stessi, ci diamo un obiettivo e poi non riusciamo a mantenere la perseveranza che serve pr raggiungerlo. 

Prendiamo spunto dal libro atomic habits, abitudini atomiche, di james clear, l’autore iniziò a scrivere una serie di articoli in un blog in merito alle abitudini, era un atleta che si riprese dopo un infortunio grave proprio grazie a un metodo che racconta nel suo libro, creò una newsletter che attirò l’attenzione di decine di migliaia di persone e come conseguenza del suo percorso scrisse questo testo molto interessante

Abbiamo parlato dell’argomento in un paio di occasioni, usando come spunto il libro the slight edge, e l’interesse composto, per chiunque non avesse ascoltato questi episodi potete andare nell’archivio e completare l’argomento di oggi con quei contenuti.                                  

Il testo di oggi inizia con la storia della federazione britannica di ciclismo la cui sorte cambiò nel 2003 grazie alla dedicazione di Dave Brailsford, che venne assunto come direttore delle performance, pensate che che dal 1908 al 2003 il ciclismo inglese riuscì a vincere una sola medaglia d’oro ai giochi olimpici, e in 110 anni nessun ciclista inglese aveva mai vinto un tour de france.

Quello che mise in atto Brailsford fu una vera e propria rivoluzione, schematizzo tutto quello che girava intorno a una gara, dalla bicicletta alle sue parti, il manubrio, il sellino, le ruote. all’allenamento, al massaggiatore che fa rinascere i polpacci di un ciclista addirittura a come i ciclisti si lavava le mani, qualunque cosa vi possiate immaginare lui decise di migliorarli un 1%, il risultato fu eccezionale. Centinaia di piccolissimi quasi impercettibili miglioramenti portarono la squadra britannica 5 anni dopo a dominare i giochi olimpici del 2008 vincendo il 60% delle medaglie d’oro disponibili, 4 anni dopo nei giochi di Londra i britannici alzarono l’asticella e fissarono ben 9 record olimpici e sette record mondiali, lo stesso anno un ciclista inglese vinse il tource de France

Sottovalutiamo il potere dei piccoli miglioramenti, da li il titolo abitudini atomiche, l’atomo è impercettibile ma può sprigionare una potenza incalcolabile. 

In qualunque questione della vostra vita, migliorare poco ma tutti i giorni porta risultati allucinanti, E questo è il primo principio che possiamo evincere anche dai due libri che in precedenza abbiamo analizzato nel podcast. 

la riflessione più potente di questo libro è lo spostare l’attenzione dall’obiettivo al sistema. Solo per questo concetto il libro merita una lettura

Tutti ci aspettiamo di ottenere dei risultati in modo progressivo, con una linea che cresce in modo proporzionale al tempo e ai sacrifici che dedichiamo al nostro progetto, ma sfortunatamente non funziona in questo modo. E questa è una delle ragioni per la quale è cosi difficile creare nuove abitudini, una volta che lo facciamo non vediamo nessun cambiamento, nessun risultato, niente. Vai in palestra 2 settimane poi ti guardi allo specchio e sei ancora come eri prima, hai la panza, e inizia allora a mangiarti una pizza, bere bibite gassate, dolci e vaffanculo alla palestra.

 Tutti i coach, guru, mentori, libri ci insegnano a come porre degli obiettivi, come pensare in grande, come puntare in alto, raramente si menziona l’importanza del metodo e del sistema che realmente si cela dietro le persone che aggiungono certe mete.

Vi faccio un esempio personale e posso testimoniare sulla mia pelle che quello che sta dicendo James Clear per lo meno a me è successo.

La linea della progressione dietro un sistema che mettete in pratica in qualunque ambito della vostra vita o in qualunque progetto ha la seguente forma, per un lunghissimo periodo di tempo è pressoché piatta o cresce in modo impercettibile e non proporzionalmente allo sforzo, poi, a un certo punto, esplode e cresce in modo inspiegabile ed esponenzialmente, la forma di questa linea è come se prendete la lettera L in maiuscolo e la fate cadere verso sinistra. Ed è esattamente la linea delle statistiche degli ascolti di questo podcast. Ho iniziato questo podcast ad agosto del 2020, quindi son quasi due anni, durante i primi sei mesi non arrivavo a 100 ascoltatori, alla fine del primo anno mi avvicinavo ai mille, da agosto 2021 a dicembre 2021 ho superato i mille ascoltatori, con un calo importante lo stesso dicembre. A quel punto uno poteva pensare, sono 16 mesi che investo 20 ore alla settimana della mia vita per questo progetto personale, che si mi appassiona ma son tante ore, sforzi, e chi mi conosce sa che solo penso al contenuto, cerco di migliorare l’aspetto tecnico ma non ho mai fatto pubblicità di nessun tipo ne ho fatto il marchesato ne il guru, niente, poi a gennaio mi becco il covid e onestamente mi becco anche una crisi motivazionale importante, mi dicevo ma che cazzo sto a fare..poi però mi dico, vado avanti perché tutto sommato sto imparando tanto, questo non me lo può togliere nessuno, e gennaio 2022 si triplicano gli ascolti, a febbraio si raddoppiano rispetto il gennaio, a marzo si quintuplicano rispetto il febbraio, una follia. Questo non vuol dire nulla ok, ma nel mio piccolo ho sperimentato quello che succede con il metodo, con il sistema, arrivi a un punto che non vedi nessun cambiamento o risultati impercettibili e ti interroghi se mollare, se ne vale la pena, andare avanti in quel preciso momento mi ha permesso di vivere la curva riportata nel libro. Nel momento più buio, quando dopo tanti sforzi e tempo non vedi risultati, o non hai risultati che ti eri posto, io non avevo grandi aspettative, è li che devi avere la forza mentale di andare avanti perché il riscontro del tuo lavoro è dietro l’angolo, spesso ci fermiamo appena prima di vedere la luce. E come percorrere un lungo tunnel al buio che non finisce mai, vi assicuro che prima o poi finisce. Andate avanti.

Detto questo, quello che voglio trasmettere è che il metodo e il sistema sono la cosa più importante, l’obiettivo è una conseguenza di questo sistema. Se mi fossi posto come obiettivo una certa cifra di ascolti dopo 16 mesi, al non raggiungerla avrei mollato, pensando invece nel continuare a leggere, riflettere sui testi, scrivere una scaletta per proporre un contenuto leggero e agile e dedicare tempo a questo progetto senza smettere mi ha portato a raggiunger un obiettivo che manco avevo, in qualche modo il sistema definisce gli obiettivi.

Una domanda sorge spontanea a tutti, ma se ignoriamo completamente un obiettivo, neanche ce lo fissiamo, ma ci concentriamo sul metodo, avremo comunque successo? Probabilmente si, a detta dell’autore e personalmente sono d’accordo

I vincenti e i perdenti, hanno gli stessi obiettivi amici, quello che li differenzia è il metodo e il sistema che usano.  Ogni atleta che partecipa alle olimpiadi vuole vincere la medaglia d’oro, poi la vince quello che per una serie di ragioni ha messo in pratica il metodo migliore. 

Ho sempre avuto il vizio di studiare chi intorno a me riusciva a raggiungere certe mete, per esempio in ambito commerciale ricordo a Londra un collega che era uno dei migliori, in assoluto, non solo in quel contesto ma penso sia un esempio di metodo che non ho visto in nessun altra persona. Questo ogni  giorni faceva un numero di contatti, mail telefonate, riunioni, network in generale che era spropositato rispetto agli altri, che magari ogni tanto si fumavano una sigaretta, andavano a pranzo fuori, prendevano un caffè, gironzolavano per l’ufficio, lui entrava sempre alle 8 e usciva alle 5, gli altri in media entravano più tardi e finivano alle sette o otto ddi lavorare, mentre questa persona concentrava al massimo gli sforzi e la sua produttività era folle, la prima ora la dedicava a scegliere un numero molto alto di persone da contattare, nuove e conosciute, e poi iniziava a contattarle, in un giorno una volta che facemmo una chiacchierata, mi disse quanta gente contattava, era lo stesso numero che io contattavo in una settimana o anche di più. 4 giorni suoi erano come un mese mio, significa questo che ogni mese lui aveva una specie di vantaggio rispetto agli altri incalcolabile, otteneva in un mese i risultati che gli altri ottenevano in 8 mesi. Non era più bravo, non aveva un obiettivo, ma un metodo, sistematico, ogni giorno. Mi ha insegnato tanto osservarlo, raggiungeva i suoi obiettivi solo pensando al metodo. 

Avere un obiettivo tra le altre cose limita la nostra felicità, perché fino a che non lo raggiungi non riesci a sentirti gratificato, quindi imporvi obiettivi difficilissimi è controproducente.

Un altra grande differenza è che un obiettivo ti porta una gratificazione momentanea, vinci una battaglia, il metodo è per sempre, è per tutto, non è limitato a un semplice avvenimento, è un compromesso con voi stessi per migliorare, per progredire nella vostra esistenza. 

Quindi, provate a non aumentare il livello dei vostri obiettivi, bensì a creare un sistema che migliori vari aspetti della vostra vita

Il metodo o sistema va direttamente a cambiare i geni della nostra identità, implementare nuove abitudini scuote le radici della nostra esistenza e tutto parte da piccoli gesti, anche le parole stesse svelano a che punto si trova una persona nel suo cammino

Pensate a una persona che da poco ha smesso di fumare, e cerca di resistere alla tentazione di aspirare qualche boccata di fumo, magari siete a una feste o un incontro sociale e offrite una sigaretta a qualcuno che da poco non fuma, solitamente avrete due tipi di risposte negative, quello che dice, no grazie sto provando a smettere, e quello che dice, no grazie non fumo. La prima risposta ci indica che sta ancora nel processo mentale di abbandonare una cattiva abitudine, la seconda è più determinata e ha cambiato la sua identità grazie al percorso, ora è un non fumatore. 

Le abitudini che persistono nella nostra routine diventano intrinseche alla nostra personalità, alla nostra identità, uno comincia una nuova abitudine per motivazione, ma l’unico modo di mantenerla è fonderla con la nostra identità

Per esempio l’obiettivo non è scrivere un libro ma diventare uno scrittore

Non è correre una maratona ma diventare un corridore

Non è imparare uno strumento ma diventare un musicista

Non è padre peso ma diventare una persona che mangia in modo equilibrato e sano

Se volete mantenere un abitudine dovete fonderla con la vostra essenza

La stessa cosa succede quando ci accaniamo su noi stessi con frasi stupide tipo non sono bravo in matematica, quanti di noi lo dicono, e quanti poi finiscono realmente per dimenticarsi come si fa una moltiplicazione o una divisione, secondo me tanta gente non lo sa fare, e serve un ora del vostro tempo per rispolverare il metodo che ci insegnavano alle elementari, ma noi continuiamo a dire sono una frana coi calcoli, sono un disastro coi nomi delle persone, sono terribile con la tecnologica- Non dite più frasi del genere o finite per identificarvi.

Le nostre parole, frasi, sono come delle maledizioni, degli incantesimi che gettiamo su noi stessi, ma possono essere rotti e possiamo liberarci, cambiando il modo in cui pensiamo e parliamo, stai attento a quello che dici

Decidete la persona che volete diventare, e dimostrate a voi stessi che potete riuscirvi con piccole vittorie giornaliere, una delle domande che mi son sempre posto, una volta che trovavo un esempio da seguire, una persona che ha raggiunto una meta che vorrei anche io, penso a che tipo di persona arriva a fare quelle cose, che tipo di persona scrive un libro per esempio, cosa ce dietro, che metodo usa, quanto tempo dedica, come e quando trova il tempo, penso a tutto quello che ce dietro e invece di desiderarne il successo cerco di ponderare lo sforzo e il sistema che lo ha portato a raggiungerlo e mi chiedo se ne sarei capace anche io, quindi il primo passo è sempre quello di chiedervi chi volte diventare, 

successivamente potrete riflettere sul come diventarlo, e su cosa fanno le persone che voi avete preso come modello

Come esercizio pratico, fatti due domande, e metti in pratica due piccole azioni questo mese

La prima, quale abitudine vuoi inserire nella tua vita per diventare la persona che vorresti essere?

E quale abitudine devi togliere per diventare la persona che vorresti essere?

Inizia col chiederti questo, e inserisci almeno una nuova abitudine alla tua vita, un trucco che spiega l’autore per rendere la cosa più semplice è aggiungere questa nuova abitudine a una che sia esiste

Immaginati che vuoi iniziare a meditare 10 minuti al giorno, decidi di farlo dopo il caffè, quindi prendi il tuo caffè che ormai è diventata una cosa meccanica, ti alzi e te lo vai a preparare, appena lo bevi ti metti a meditare, unisci un abitudine nuova a una che già esiste.

Cambiare il vostro stile di vita è una operazione di ingegneria molto difficile, ma al tempo stesso necessaria in tanti casi e più importante che raggiungere un obiettivo o realizzare un impresa che porta a una gratificazione si, ma non duratura, se vuoi prendere il controllo della tua esistenza la tua attenzione deve andare su tutte quelle azioni sistematiche che fai ogni giorno, il tessuto di abitudini che ti rappresenta è il motore della tua vita, andando a cambiare questo sistema, questi meccanismi, potrai invertire la rotta, dirigerla verso quelli che sono i tuoi sogni, le tue mete, e li realizzerai o per lo meno avrai più possibilità di realizzarli se lavori sulle abitudini giornaliere. Inutile che aspetti speranzoso che qualcosa accada nella tua esistenza, se non cambi niente, niente cambia. Grazie 

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