Pensieri lenti e pensieri veloci
- Pensieri Lenti e veloci è un opera d’arte e un tassello fondamentale del percorso che stiamo affrontando in libri per il successo, comprendere le trappole cognitive della mente ci aiuta ad evitarle
- Scopri ascoltando il podcast come funziona il sistema 1 del cervello, veloce, impulsivo, automatico, basato sugli istinti e le intuizioni
- Il sistema 2, lento, pigro, ma in grado di calcoli, analisi elaborate e capace di trovare soluzioni a problemi complessi, di contro questo sistema brucia tantissime calorie, per questa ragione lo usiamo poco o niente
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Trascrizione del podcast
Il capitolo di oggi tratta di uno di quei libri che può completamente cambiare il modo in cui processiamo i nostri pensieri, e non è assolutamente possibile tirarne fuori il meglio in 20 minuti, quindi prima di entrare nell’episodio questo particolare libro ti consiglio di comprarlo e leggerlo da cima a fondo,se l’argomento in questione fosse di vostro interesse. Il libro è di Daniel Kahneman e si chiama pensieri lenti e veloci.
Piccola parentesi, in questo programma cerco di trattare vari argomenti, personalmente non consiglio di leggere tutti i libri che vi sottopongo, ne di leggerli velocemente o con una frequenza assidua, tipo un libro alla settimana, questa è una frequenza che potete usare per i romanzi, o per una tipologia di argomenti diversa, perché i libri che esplorano tecniche, abilità, modelli di pensiero, abitudini, non servono assolutamente a un cazzo se non li mettete in pratica. È una perdita di tempo. E fino a che non assimilate un concetto e lo fate vostro è inutile passare al prossimo, il mio personale obiettivo è di presentarvi tutta una serie di soft skills, e ognuno di voi in questo modo potrà scegliere quegli argomenti o quell’argomento che trova di più interesse e utilità e il consiglio è di concentrarsi su quello, affinando l’abilità fino a farla diventare parte di voi, per esempio a titolo personale la mia soft skil preferita è il linguaggio del corpo, quando di crescita personale in generale ho letto tanti libri di linguaggio del corpo li ho letti tutti, non tanti. Chiusa parentesi.
Kahneman, classe 1934, è uno psicologo israeliano , docente a Princeton, che ha studiato quello che si chiama finanza comportamentale e ha vinto un nobel per l’economia, lui ha mischiato gli studi psicologici con quelli economici, trascorre l’infanzia nella Francia occupata dai nazisti e poi si trasferisce in Palestina, insieme al suo collega Amos Tversky riesce a dimostrare come le persone non siano mosse da razionalità mentre tutte le teorie macroeconomiche e che fanno previsioni lo sono, quindi uno studio approfondito e di importanza critica all’ora di comprendere come la gente reagisce, giudica, e prende decisioni, e gli è valso il premio più ambito e prestigioso,
Dobbiamo capire bene prima di poter affrontare l’argomento di oggi un concetto chiave- I BIAS
Non sappiamo da dove i pensieri che si presentano nella nostra mente conscia arrivino, ne come e perché si presentino al nostro cospetto, e spesso ci lasciamo guidare da questi pensieri per prendere decisioni, esprimere giudizi, comprare o meno un prodotto, e cadiamo in errori sistematici del pensiero, chiamati bias – quindi dei preconcetti che ricorrono in maniera prevedibile in particolari circostanze. Se vedete un uomo in giacca e cravatta e uno completamente trasandato andare verso una Ferrari chi dei due di istinto è il proprietario? Dubito che la mente vi porti a pensare che quello trasandato lo sia, ma è un bias, un errore del pensiero, una decisione presa o un giudizio espresso basato su un preconcetto.
per esempio vi descrivo un individuo, Steve, timido, chiuso,, con scarso interesse per le persone, o per la realtà, un anima mite e precisa e ha bisogno di ordine e struttura, inoltre ha una grande passione per il dettaglio, secondo voi Steve è più probabile che sia un bibliotecario o un agricoltore?
Ovviamente la descrizione di steve ci potrebbe far pensare subito a un bibliotecario, ha tutte le caratteristiche dello stereotipò, ma statisticamente solo in America ci sono 20 agricoltori per ogni bibliotecario, quindi è molto più facile trovare un anima mite e uno Steve tra un gruppo di agricoltori che di bibliotecari, ma la somiglianza con lo stereotipo ci fa sbagliare pensiero, è come andare a naso, semplifichiamo e elaboriamo un giudizio senza approfondire ne consultare i dati. Usiamo dei pre-giudizi su argomenti che non conosciamo, o ci aggrappiamo alla memoria o qualche immagine o informazione immagazzinata alla quale accediamo senza troppi fronzoli e tiriamo le somme senza riflettere più di tanto.
Ora, Facciamo un esempio- Seguimi un secondo
Sotto la panca la capra…avete sicuramente pensato o detto campa..senza neanche troppi problemi
Ma se ti dico 17 per 24 dai, cosa fa…ci metti un attimo, è un pensiero lento, ha bisogno di andare a prendere il metodo della moltiplicazione carta e penna e fare uno sforzo mentale, anche fisico per trovarne il risultato, che è 408.
Avete appena provato i due modelli di pensiero che trattiamo nell’episodio di oggi
il sistema 1, quello veloce, opera in fretta in modo automatico, senza sforzo ne controllo volontario, alcuni esempi sono fare due più due, fare una faccia disgustata davanti a un immagine orribile, orientarsi e andare verso la direzione di un suono, leggere parole grandi scritte sui cartelloni allo stadio notare quando un oggetto è più lontano di un altro- siamo nati con la capacità di percepire il mondo che ci circonda, con istinto, intuito e in grado di agire quasi nell’immediato davanti a determinate circostanze. 98% dei nostri pensieri
Il sistema 2, quello lento, richiede focalizzazione, concentrazione e i calcoli sono un esempio chiaro, ma anche la concentrazione previa al colpo di pistola alla gara di atletica, concentrarsi sulla voce di una particolare persona in una stanza piena di gente che parla, contare quante volte appare la lettera A in una pagina di giornale, parcheggiare in uno spazio molto stretto, compilare il modulo della dichiarazione dei redditi. , in tutte queste azioni è richiesta concentrazione e non sarete in grado di svolgerle senza, appena distoglierete la vostra mente dall’azione non sarete più in grado di completarla, si raggiunge inoltre uno stato di concentrazione tale da diventare ciechi e sordi rispetto a tutto quello che succede intorno a voi. 2% dei nostri pensieri
Cè un esperimento lo trovate su YouTube si chiama THE INVISIBLE GORILLA Daniel Simons , dove ci sono due gruppi di persone con magliette bianche e nere con due palle da basket si chiede allo spettatore di contare i passaggi della squadra bianca, mentre uno sta concentrato a contare i passaggi in mezzo passa una donna vestita da gorilla e tantissima gente manco se ne accorge. Tu sei completamente assorto usando il sistema 2 a contare i passaggi che diventi cieco a tutto il resto.Personalmente la prima volta che ho fatto questo esercizio non ho visto il gorilla, qualche giorno fa mentre preparavo questo episodio ho chiesto alla mia consorte di fare l’esperimento e qualche secondo dopo aver iniziato il video mi ha detto in spagnolo— qui cojones hace un goirla en el video—-tradotto in che cazzo che ci fa un gorilla nel video..io studio leggo rifletto analizzo metto in pratica e non vedo il gorilla lei passa un secondo e lo vede—-mah
I due sistemi sono attivi sempre quando siamo svegli, il primo funziona in modo automatico e in gran parte sa il fatto suo, il suo sporco lavoro lo svolge bene, mentre il sistema due, dato che pensare in modo lento è faticoso, permane in una specie di modalità a basso consumo e viene invocato solo quando il sistema 1 non riesce a rispondere a un quesito, quindi chiede aiuto al sistema 2 che entra in gioco, ma esistono due limiti il primo è che il sistema uno può cadere in trappole come i bias e le euristiche, e il secondo limite è che non si può spegnere. Il secondo sistema ha sempre l’ultima parola in tutto, pensate a quando siete arrabbiati e state per dire qualcosa di molto pesante e offensivo a qualcuno ma vi fermate, è il sistema 2 che ha preso il sopravvento e con un certo sforzo, perché lo notate che serve uno sforzo magai per non mandare a fanciullo qualcuno, ma la situazione, il contesto, fanno scattare il sistema 2 che ci ferma.
il sistema 1 è impulsivo il 2 è quello dell’autocontrollo che serve per eliminare gli impulsi, il libro fa qualche esempio molto interessante è come quando guidate su una strada ghiacciata e la macchina sbanda, tutti i vostri impulsi vi dicono di schiacciare il freno ma è l’ultima cosa da fare, mentre la soluzione è seguire col volante la direzione dello slittamento. Inoltre possiamo incappare in delle illusioni, non solo visive ma anche cognitive, e purtroppo l’autore non ci da un messaggio incoraggiante perché il sistema 1 essendo automatico, a cause dei bias fa errori di giudizio e il sistema 2 non ha nessun indizio di questi errori, quindi diventa difficile prevenirli, quello che si possiamo fare è capire le situazioni dove ci scappano i pregiudizi più facili e starci attenti, riconoscer queste circostanze
Sistema 2, quello dei pensieri lenti, richiede molto sforzo, attenzione, ed è di natura un sistema pigro, perché invocarlo significare bruciare calorie e usare un energia molto più grande del sistema 1, Se fate uno sforzo nel pensare qualcosa di complicato il vostro corpo contribuisce a questo processo per esempio vi si dilatano le pupille, o se state passeggiando con una persona e gli chiedete di colpo e all’improvviso fai 36 per 52 nella maggior parte dei casi si dovrà fermare, perché camminare e fare calcoli complessi è difficile il sistema 2 ha bisogno di tutte le risorse per completare il suo esercizio e entrambi i sistemi attingono allo stesso serbatoio di carburante. È riscontrato che il cervello usa una grandissima quantità di glucosio durante i processi di pensiero intenso è come un corridore che mantiene la velocità del suo passo costante ma a un certo punto gli tocca fare uno scatto, quello scatto in termini di costi è carissimo rispetto a mantenere una velocità costante, la stessa cosa succede col cervello.
Rispondete a questo quesito senza pensarci troppo: così a brucia pelo
Una mazza da baseball e una palla costano un dollaro e dieci. La mazza costa un dollaro in più della palla- Quanto costa la palla?
Ovviamente ti viene subito in mente un numero e questo numero è 10 centesimi, giusto? Questo problema è un esempio di come il sistema 2 sia pigro e dobbiamo in qualche modo scegliere di usarlo, dunque l’indovinello evoca immediatamente una risposta facile che ci da il sistema 1, ma serve poco a capire che è una risposta troppo facile, il sistema 2 può arrivare alla risposta giusta senza troppi problemi ma non lo fa e in qualche modo avalla una risposta chiaramente sbagliata. Quella giusta è 5 centesimi, la pallina costa 5 centesimi, la mazza costa un dollaro in più quindi un dollaro e cinque centesimi, la somma è un dollaro è dieci.
Questo succede spesso, anche davanti a situazioni molto semplici, il sistema 1 da una risposta, sappiamo e intuiamo che può essere sbagliata ma il sistema 2 pigro, nemmeno entra in gioco e approva la risposta del sistema 1 spesso per pigrizia, per non bruciare calorie.
Il sistema 1 serve ad analizzare la normalità, o quello che per noi è normale, e mantenere aggiornato un modello mentale che includa tutto ciò che per noi sia normale, per questo a volte accadono cose che non rientrano in questo modello e per tale ragione ci sorprendiamo che succedano. L’autore ci fa un esempio, lui e sua moglie stavano godendosi una vacanza in un isola della grande barriera corallina in un resort con solamente 40 stanze, durante la cena si accorsero che un vecchio amico, conoscente psicoterapeuta di nome John stava facendo la stessa cosa e pernottava in una di quelle stanze, coincidenza molto fortuita che fece riabbracciare con calore i tre amici, ma quello che sorprende è che due settimane dopo a Londra in un teatro appena si accesero le luci videro nuovamente come per magia seduto a poche file da loro lo stesso John, ma questa volta accadde una cosa, nonostante il secondo incontro fosse stato ancora più fortuito e un incomprensibile coincidenza che si ripeteva, i coniugi, l’autore e sua moglie ne erano rimasti molto meno sorpresi e stupiti rispetto al primo incontro. La prima coincidenza aveva modificato nella loro mente l’immagine di John ed era diventato la persona con la quale si imbattono quando viaggiano all’estero, il sistema 1 lo aveva ormai normalizzato, l’autore è israeliano quante possibilità esistevano di vedere questo John 2 volte in un mese su un isola e a teatro a Londra, ma era ormai stato normalizzato, pure io se scendessi al supermercato e mi imbattessi con John mi sembrerebbe una cosa completamente naturale, anche se non so chi diavolo sia John. Ma così funziona il nostro cervello, in guerra l’impatto di vedere un morto rimane sempre saldo nella memoria dei testi e delle lettere che scrivevano i soldati, ma solitamente parlano sempre di questo primo, in qualche modo il cervello si abitua alle centinaia che vengono dopo.
Il cervello funziona in un modo molto complesso, certi eventi vengono definiti e concepiti come normali quando non lo sono, ed è colpa del sistema 1, quello veloce.
Altri BIAS possono essere quella della causa e dell’effetto, in qualche modo il sistema 1 ha la necessità di cercare sempre una causa a tutti gli effetti, e il sistema 2 lo accetta,
O quello che l’autore chiama con una sigla WYSIATI- che vuol dire what you seE is all there is, quello che si vede è l’unica cosa che ce- in soldoni vuol dire che saltiamo a conclusioni semplici, immediate, senza la necessità di scavare a fondo, si avere dati e prove, vuoi pensate ai social media, sono perfetti per il sistema 1, basta vedere una foto e un titolo e sono sufficienti per mettere un parere attraverso un Ancona che esprime conferme, disappunto, e altre emozioni, ma nessuno si sofferma a leggere, informarsi, basta una foto, un titolo, e una marea di commenti e giudizi inondano il post.
Un concetto molto importante del libro sono le euristiche, parola con radice greca significa trovare, SONO DELLE SCORCIATOIE MENTALI- quello che fa il cervello è sostituire. Immaginatevi una domanda difficile, che l sistema 1 non più affrontare, e il sistema 2 pigro, non viene invocato, allora semplicemente il cervello sostituisce la domanda difficile e la trasforma in un quesito più facile in modo da poter rispondere automaticamente, lo facciamo sempre
Eccovi alcuni esempi di domande complesse che vengono sostituite da domande euristiche
Domanda complessa- quanto sei contento della tua vita in questo periodo?
Domanda euristica- di che umore sei in questo momento?
Domanda complessa- che punizione dovrebbero ricevere i consulenti finanziari che depredano e fregano gli anziani?
Domanda euristica- quanta rabbia provo quando penso ai consulenti finanziari che fregano gli anziani?
Invece di riflettere su un quesito, rispondiamo in base all’emozione che ci prova in questo momento, o in generale.
Quindi facciamo un piccolo riassunto, di alcune dinamiche del sistema 1, pecche se siamo in grado di capirlo, siamo anche in grado di scegliere in base alle situazioni che sistema usare, rendersi conto di aver preso una decisione troppo svelta, o di aver giudicato male una situazione, avendo usato il sistema 1 ci permette di fermarci e invocare il sistema 2.
1- genera impressioni, sensazioni, inclinazioni e quando viene supportato dal sistema 2 queste diventano credenze, atteggiamenti e intenzioni
2- opera in automatico, senza o poco sforzo ne volontà
3- crea dei modelli di idee, associa le sue risposte a schemi pre confezionati
4 è in grado di distinguere qualcosa di sorprendete da qualcosa di normale, ma una volta sola, successivamente il sorprendente viene normalizzato come abbiamo visto nell’esempio poco fa.
5 il sistema 1 trascura l’ambiguità e i dubbi, non si fa domande va a diritto
6- si concentra sulle prove esistenti e ignora quelle che mancano, what you is is all there is
7- sostituisce un quesito difficile con uno facile per dare una risposta- quello che viene chiamato euristica
8- reagisce con più forza alle perdite che ai guadagni( è completamente avverso alla perdita)
9- inquadra i problemi decisionali in un contesto isolato, non è capace di fare analisi elaborate, e che considerano diverse varianti
Il conflitto nella mente per tanto è abbastanza chiaro, il sistema 1 che funziona automaticamente prevale la maggior parte delle volte e a meno che non chiamiamo in causa il secondo si. s5tema saremo sempre influenzati da questo meccanismo, ma ci sono sicuramente tantissimi aspetti positivi del primo sistema, in primis solitamente ci azzecca, le impressioni veloci che cattura sono spesso frutto di associazioni, della memoria, delle nostre competenze, che sfociano in decisioni e giudizi immediati.
Le decisioni che prendiamo sono basate su informazioni imperfette, sono basate su intuizioni, che possono essere a volte giuste o a volte sbagliate
Le intuizioni sono giuste se dietro abbiamo una serie di conoscenze specifiche che ci portano a prendere le giuste decisioni. Pensate a un maestro di scacchi che risponde immediatamente a una mossa dell’avversario, magari ha visto quella situazione migliaia di volte e sa che a cavallo in f5 si risponde con alfiere in d4, me lo sto inventando occhio, quello che importa è che. la sua risposta automatica è frutto di migliaia di ore di studio, quindi ha in qualche modo senso una sua intuizione, ma se uno che non ha quella conoscenza degli scacchi muove d’impulso perde è meglio che si fermi attivi il sistema 2 e pensi un attimo prima di rispondere al suo avversario. , Una tecnica, modello, da usare davanti a scelte difficili e rallentare, non precipitarsi lasciare che i tuoi impulsi ed emozioni prendano il sopravvento e far si che il sistema 1 non prenda la decisione finale, invocare il secondo sistema e rallentare il giudizio che abbiamo su determinate cose, persone, situazioni, Facile a dirsi ma molto difficile a farsi, serve tempo e allenamento.
Analizzare i Bias, ce ne sono centinaia, È il lavoro di khaneman in questo libro è pazzesco perché ne spiega tantissimi, fa esempi e analisi, ovviamente è pressoché impossibile mettere 500 pagine di libro in un podcast di 25 minuti, leggetevelo, ma capire quali ci possono portare a decisioni e giudizi fuorvianti è importante, ascoltare e osservare come pensiamo è il primo passo per capire e successivamente cambiare i nostri modelli di pensiero, nonostante la conclusione di questo episodio possa essere estremamente semplice a livello teorico risulta profondamente complesso il passaggio dalla teoria alla pratica, il principale esercizio e consiglio è quello di frenare, fermarsi, aspettare, prima di giudicare qualcosa, capire se un bias vi sta portando a prendere una decisione o un giudizio o se avete fatto un analisi corretta della situazione e solo dopo aver raccolto sufficienti informazioni, pensato a possibili scenari, decidere che strada prendere, sempre e quando vi troviate davanti a scenari complessi che richiedono il sistema lento, ce da andarlo a svegliare, tirarlo fuori dallo stato di apatia e pigrizia e farlo scendere in campo
Grazie
per chiunque volesse provare l’esperimento che trattiamo nel podcast trovate qui sotto il video del suo autore