L’arte di chi parte ( bene)

  • Guy Kawasaki l’autore di oggi ci racconta, grazie alla sua enorme esperienza, come iniziare un progetto
  • Guy Kawasaki ne sa, e anche tanto, il libro è un manuale, può essere letto intero o a parti, quelle che vi interessano di più, ma visto che iniziare è metà del cammino, iniziare bene è cruciale
  • Serve un mix di elementi per iniziare: conoscenza/opportunità/passione

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Trascrizione del podcast

Settembre, siamo rientrati dalle ferie, o da un periodo di riposo e riflessione, ora è tempo di prendere iniziative, di passare all’azione, pensare a progetti nuovi, uscire dalle zone di confort e lanciarsi in qualche avventura. Se guardate un elettrocardiogramma vedrete che una persona viva ha un grafico zigzagato con una successione di triangoli, una morta una linea retta, penso che bisogni divertirsi nella vita, intraprendere, mettere un pò di pepe nell’esistenza, e oggi vediamo un libro che ci guida verso tutti quelli insegnamenti, passi, che servono per iniziare un progetto.

Questo è un grande libro, nel senso che è lungo e denso, un manuale, scritto da un lupo anziano con la pelle grigia e le cicatrici di tanti combattimenti che ci insegna il cammino, Il libro è di Guy Kawasaki e si chiama l’arte di chi parte bene in italiano, the art of start in inglese, e questa è la versione 2.0, quindi con qualche aggiunta e delle revisioni applicate alla guida.

Una premessa, Kawasaki inizia il libro dicendo, se avessi saputo allora quello che so oggi..l’esperienza di uno che certe cose le ha fatte, le ha fatte tante volte, ha avuto un successo enorme, e ha capito sulla pelle quello che serve per  creare, lanciare e mantenere un progetto, un azienda, nonostante il libro si concentri in tutti quei concetti che possono servire ad accelerare un progetto imprenditoriale come una start up penso che la maggior parte di queste informazioni servano a chiunque stia covando nella propria mente la possibilità di fare un salto verso qualcosa di proprio, un qualunque tipo di progetto personale, non dovremmo pensare che queste informazioni valgano solo e unicamente se decidiate di montare una grande o piccola azienda, ma perché no un blog, o un podcast o un libro

Kawasaki, nasce ad Honolulu, ha creato varie aziende, ha investito  in tante altre, ha lavorato in due diverse occasioni per Apple e ricopriva un ruolo fondamentale perché curava il marketing del macintosh ed è riconosciuto come uno dei primi evangelisti della apple e di molti altri servizi. Come per esempio CANVA, dove ricopre appunto il ruolo di evangelista del prodotto, si presento dicendo che il macintosh democratico i computer, ebay il commercio, google l’informazione e CANVA il design, per chi non conoscesse Canva è una piattaforma dove puoi creare in completa autonomia qualche tipo di design partendo da dei template e con poco sforzo e in maniera completamente intuitiva puoi raggiungere risultati di design che prima erano impossibili senza un esperto nel mezzo. 

È un libro denso, pieno di concetti, ogni pagina ti racconta un aspetto preciso del processo di creazione di un progetto, nel podcast vedremo alcune pennellate ma ritengo di grande valore prendere questo libro in mano e leggerlo a pezzi, magari i pezzi che vi servono di più? Come chiamo il progetto? Come trovo i fondi? Come stendo il mio piano? Etcc cè un capitolo per ogni cosa

Cominciamo, la prima macro area e la prima arte, la genesi di un progetto, la sua nascita, quando piantiamo il seme della nostra idea e iniziamo ad innaffiarlo e dargli una forma, l’arte di iniziare, l’arte di creare una start up

Premessa, è molto più facile fare le cose bene dall’inizio che raddrizzarle una volta che abbiamo cominciato, come quando giochi a tennis e impari da solo la tecnica sarà grezza ed è molto più difficile sistemarla durante il processo piuttosto che impostarla bene dall’inizio, il codice genetico della nostra idea è qualcosa di permanente quindi è molto meglio prestare molta attenzione alla base che daremo alla nostra idea, alle sua fondamenta perché devono reggere il peso delle azioni future. Cè un mito da sfatare, quello che le grandi aziende iniziano con grandi ambizioni, con degli obiettivi megalomani. opinione dell’autore e che le grandi aziende nascono grazie a delle semplici domande, ci fa degli esempi di alcune di queste domande

È quindi? 

Questa domanda ve la dovete fare quando avete intravisto una tendenza e vi chiedete che conseguenze potrebbe avere, funziona cosi. Tutti hanno uno smartphone, e uno smartphone ha una telecamera che permette di fare foto e un accesso a internet, e quindi? E quindi è possibile fare foto e condividerle, e quindi? E quindi dovremmo creare un app che permette alla gente di caricare le proprie foto e di votare e commentare le foto degli altri. Cosi nasce Instagram 

Interessante il fatto che?

La curiosità intellettuale e spesso da questa ne nascono idee bizzarre ma di grande successo, per esempio il signo spencer silver mentre cercava di creare un nuovo tipo di colla si rese conto che la sostanza non era cosi potente e solo riusciva a tenere incollato un piccolo foglio di carta e non reggeva il peso di nient altro, interessante, crea il post it- un foglietto colorato solitamente giallo attaccato ai frigoriferi di mezzo mondo con la lista della spesa. 

Esiste un modo migliore? 

Ce un qualche tipo di servizio o prodotto che credi possa essere fatto in un modo migliore? Il famoso Ferdinand porche per esempio diceva, all’inizio mi guardavo intorno e non riuscivo mai a trovare o vedere la macchina dei miei sogni, così decisi di crearla. Steve Wozniac uno dei fondatori di apple, cedeva che doveva esistere un modo per avere accesso ai computer senza la necessità di dover lavorare per il governo o per una azienda grande o una università, che era dove solitamente si trovavano.

Perché la mia azienda non fa questa cosa?

Lavori in un settore o una azienda e pensi che ci sia qualcosa che manchi, che possa soddisfare un esigenza, risolvere un problema, parla coi tuoi manager e suggerisci di creare questo prodotto o servizio, se non ti ascoltano, crealo tu

Se è possibile farlo, perché non lo facciamo noi, o te?

Per esempio nel 1970 Motorola inventa il telefono mobile, quando i telefoni erano collegati a dei luoghi e non a delle persone

Qual’e`il tallone di Achille, la debolezza dell’azienda leader di un particolare settore?

A volte quando le aziende vanno bene e diventano delle fabbriche di denaro smettono di innovare, Blockbuster aveva il mercato nelle sue mani, ma la gente doveva andare a prendere il prodotto e riportarlo indietro, così, evitando questo processo si inserì Netflix, il resto è storia e Blockbuster sparì dalla mappa

Queste sono una serie di domande che dovreste farvi per alimentare il processo di sviluppo della vostra idea, per inaffiare il seme che poi germoglierà in qualcosa, invece molta gente si fa una sola domanda, come faccio a fare una fraccata di soldi—-errore per l’autore e anche per me lascia il tempo che trova,  se l’unica cosa che ti muove è il denaro sarà difficile creare qualcosa di grande, pensate invece a come migliorare le cose, a come risolvere un problema, a come aiutare le persone con un servizio, chiedetevi senza il mio progetto, il mondo sarebbe un posto peggiore perché….

All’ora di ragionare su cosa creare e come trovare uno spazio per la vostra idea nel mercato usate questo modello mentale proposto da Mark Coopersmith, pensate a

1- esperienza e conoscenza – la base deve essere sempre una conoscenza e una esperienza di un settore, di un pubblico di un mercato

2- opportunità- che può essere all’interno di un mercato che sia esiste o in un potenziale nuovo mercato, analizzate le opportunità che ha il vostro progetto

3- passione . Come abbiamo visto nell’episodio so good they cant ignore you di cal new porta ce un dibattito in merito al fatto che la passione ti porti al successo o il successo ti genera la passione, ovviamente un progetto che decolla ci da un adrenalina e una forza per continuare, ma anche il contrario e vero, fare le cose con passione sicuramente aiuta ad avere successo

Per tanto, anche se all’inizio non dovete avere pieno controllo di questi tre fattori, ne bastano due per iniziare e raggiungere i vostri obiettivi. 

Li avete? Chiedetevelo

Un altro fattore critico è la scelta dei compagni di viaggio, si sa che in viaggio è dove si rompono le amicizie, intraprendere un progetto insieme a qualcuno rappresenta sicuramente una sfida e ci sono degli attributi delle condizioni da valutare all’ora di scegliere i propri partner, ci sono casi dove l’innovatore solitario come possa per esempio Thomas Edison, henry frode Richard Branson prendono il volo da soli ma la maggior parte delle aziende di successo sono formate da più di un componente, uno può avere un idea, ma per metterla in pratica serve una squadra e questo miscuglio di personalità deve avere degli ingredienti in comune, per esempio è ottimo se esistono similitudini  come la visione, la direzione dove l’azienda deve andare è fondamentale che sia la stessa per i vari fondatori, la dimensione- non tutti vogliono creare un impero, se un socio vuole fare una cosa piccola e un altro socio una gigante tutto va a puttane, e poi il compromesso, deve essere lo stesso per tutti i soci, se uno invece sta a guardare gli altri che lavorano qualcosa non va

Invece ci sono differenze che possono aggiungere un valore, come l¡esperienza, un creatore, uno sviluppatore di un prodotto si sposa perfettamente con un venditore per esempio, o l’approccio mentale, alcune persone sono ossessionate dai dettagli altre solo guardano verso la meta finale, il grande disegno e lo schema che hanno in mente e sorvolano tutti quei problemi che possono essere all’ordine del giorno, e infine avere diverse prospettive nel team, uomini e donne, religioni e culture differenti, ingegneri e venditori come dicevamo, tutto questo rende frizzante il cocktail

Kawasaki ci illustra inoltre il fatto che un azienda deve avere un mantra, libri per il successo, una road map per il miglioramento personale, una frase, 3-4 parole chiare che spiegano cosa fai, chi sei e come lo fai- Diseny ha fun family entretainment per esempio, deve essere breve, positivo, e chiaro

Come esercizio l’autore ci propone di creare questo mantra, e trovarti preparato a rispondere che cosa fa la tua azienda, il tuo progetto, in modo chiaro e conciso, se non riesci a spiegarlo in questo modo è difficile che i tuoi potenziali clienti capiscano al volo quello che fai

Nel libro di Adrian Slywotzky che si chiama the art of profitability, ci illustra una serie di modelli di business che vale la pena menzionare perché potrebbe darvi qualche ispirazione e idea per il vostro progetto, senza un modello di business non vai da nessuna parte vediamone alcuni

  • PROBLEMA SOLUZIONE- semplice, vi concentrate in un particolare problema e ne venite fuori con un servizio che ne da una soluzione
  • MULTICOMPONENT- quindi un prodotto o servizio che può essere venduto in diversi mercati e settori, pensate alla coca cola, la trovate al supermercato, al ristorante, al bar, al negozio dell aeroporto, ovunque
  • UN COMPONENTE- non sempre dovete dirigere i vostri pensieri a un prodotto o servizio finale, magari riuscite a tirar fuori qualcosa che è parte della catena e possa integrarsi con prodotti finali pensate ai microchip, attualmente ci sono aziende con¡me Nvidia o AMD che stanno volando in borsa, ma se tu ti pigli un microchip non ci fai un cazzo ma quel componete dentro altri dispositivi ne migliora le prestazioni e li fa volare, quindi non limitatevi a cercare un prodotto o un servizio finale, potete servire chi fa questi prodotti o servizi finali
  • STAMPATI E CARTUCCE. Chiama cosi questo modello nel senso che create qualcosa che poi va anche alimentata, ricaricata per tanto il vostro business si comporta non solo dal prodotto finale ma anche dagli accessori e dalle ricariche del prodotto

Ce ne tanti di modelli, ma durante il processo di nascita del vostro progetto dovete assolutamente pensare a che modello di business avere,  infatti io non ci ho mai pensato, quindi faccio un podcast, ci metto 20 ore alla settimana, gratis, sperando che qualche persona che ascolta ne possa trovare dei benefici. E penso alle persone non alla monetizzazione, in futuro anche non troppo lontano mi piacerebbe creare del materiale per approfondire certi argomenti che in podcast non si può ovviamente approfondire. Ma voi che coglioni non siete, pensateci, queste sono le principali fondamenta della nascita di un progetto, di un idea, di un azienda, la sua genesi.

È NORMALE AVERE PAURA, PARLANE CON LE PERSONA, ASCOLTA IL LORO PUNTO DI VISTA, SE DI 10 PERSONE 9 TI DICONO NON È UNA BUONA IDEA STAI ATTENTO PER LO MENO ASCOLTALE

Ora, passiamo all’azione,L’arte del lancio- del posizionare il tuo prodotto nel mercato

Qui si tratta di fare il primo passo verso il vostro mercato, avendo ben chiaro in mente di cosa vi occupate? Questo deve chiarissimo sia per voi che per il vostro mercato e ce da puntare in alto, non pensate ai concorrenti o a distruggerli, pensate al vostro prodotto e i suoi benefici e fateli conoscere al mercato, pensare a cosa fanno gli altri ci avvelena, guardate quando ho iniziato a fare questo podcast ne sono spuntati immediatamente degli altri identici, con lo stesso tipo di modello, e anche gli stessi libri, mentre altri podcast erano presenti prima del mio, alla fine, quello che conta è come ti differenzi, creare qualcosa che non può essere replicato e per quanto mi riguarda è stato fare un programma a tratti personali, questo è il mio percorso, il mio cammino che condivido, perché sto imparando mentre lo faccio e condividerlo mi permette di fissare bene in mente certi concetti, detto questo è ovvio ce quando spunta un podcast simile mi dico..eccolo qui…ma poi sposto nuovamente l’attenzione su quello che faccio, appena iniziate un progetto, date per scontato che altri 10 persone faranno qualcosa di simile, concentratevi sul vostro.

Un altro consiglio è quello di trovare una nicchia, un settore preciso, una pubblico ben determinato, a meno che non stiate pensando nel creare una catena mondiale di supermercati quindi disponibili a chiunque, dovreste definire bene a chi vi volete offrire, 

va dato un nome al tuo progetto, o servizio o prodotto, all’ora di scegliere come chiamare la vostra creatura fate alcune considerazioni

  • controllate che li nome non sia già statu usato, ci sono siti che ve lo dicono e una buona ricerca non fa male.
  • Scegliete un nome che possa essere trasformato in verbo ci dice l’autore, nel mondo anglosassone è comune che un brand diventi un verbo, per esempio dicono spesso can you google it? Noi non lo diciamo puoi gogolarlo ma pensare a un nome in questi termini è sicuramente interessante
  • Evitare nomi che inizino con X Z o con un numero

Quando state lanciando il vostro progetto fatelo attraverso una storia, è il modo migliore di veicolare il vostro messaggio, e questo messaggio  deve girare intorno al cliente, non intorno a voi, come menzionato nei primi passaggi del podcast è molto più efficace avere una mentalità che giri intorno a quello che offrite piuttosto che pensare e ossessionarvi con quello che guadagnerete, pensate a quante persone potete servire piuttosto. 

Quando vi tocca dirigere una squadra, un progetto, un azienda, non potete avere delle brutte giornate, non potete mostrare paura e tristezza, incertezza o dubbio, ce da infondere ottimismo e sicurezza ogni santo giorno. Siete i responsabili dei risultati, degli obiettivi, della rotta da prendere

Se decidete di lanciarvi e intraprendere un avventura di questo tipo la mentalità deve cambiare, sarete su un livello diverso da quello di un impiegato, sarete padroni in qualche modo del destino del vostro progetto, siete il catalizzatore e  il motore, ovviamente se per esempio create un azienda vi serviranno delle persone che lavorano per voi, Steve Jobs diceva che i giocatori di classe A cercano e impiegano altri giocatori di classe A. Mentre i giocatori di classe B cercano e impiegano giocatori di classe C, e quelli di C fanno lo stesso con giocatori D, è facile quindi in aziende grandi avere gente Z andando avanti con questo modello

Alcune aziende purtroppo prendono persone inferiori, meno preparate, con meno esperienza, più controllabili, ma l’azienda mica è un feudo col signore e i contadini, ce da prendere gente uguale se non migliore di voi per crescere e per avere successo.

L’ARTE DEL BOOTSTRAPPING e DEL FUND RAISING

Questa strana parola, significa creare i fondi per il tuo progetto in modo autonomo, autofinanziarlo, senza finire a mangiare riso e patate, siamo in un epoca particolare, è pieno di strumenti che sono open source e gratis, di infrastrutture nel cloud molto economiche, ci sono freelance che possono svolgere quasi tutti i tipi di lavoro a cambio di un pagamento e poi il marketing ora con i social media può essere fatto a un costo irrisorio rispetto quello che era la pubblicità prima.

Iniziate con un capitale che stanziate per il vostro progetto poi cercate di autofinanziarlo, per esempio quando entrano i profitto potete investirlo nella crescita o nel personale

L’altra alternativa è quella di cercare dei business Angels, dei finanziatori, dei mecenati come qualche secolo fa che sposino il vostro progetto e ci mettano i danari, ci sono tanti esempi di gente che ha tirato su molti fondi su Kickstarter per esempio, quindi un gruppo di persone mediante un sito internet che crede nella vostra idea, e in cambio all investimento riceve qualche tipo di beneficio futuro una volta lanciato il progetto, tanti marchi innovatori sono nati cosi, andate a vedere il sito di nick starter per trovare qualche spunto, questi due capitoli del libro sono molto specifici e pieni di istruzioni per chi vuole creare una start up e preferisco non approfondirli visto che il libro personalmente l ho usato per avere un idea generale di come e cosa fare all’ora di creare un progetto, nel mio caso questo umile podcast, e leggendolo mi son reso conto di tante cose che non ho fatto e che forse sarebbe stato il caso di fare, ma da tutto si impara questo è il fondamento di questo programma.

ARTE DEL PITCHING

Ora soffermiamoci un momento in questa sezione, pitching, quindi presentare a un pubblico un idea, un prodotto, un progetto, essendo un venditore e negoziatore di professione è chiaro che ho una curiosità particolare verso questi argomenti. È cruciale apprendere a presentare e presentarsi in ogni situazione, da un colloquio a una riunione, ora alcune basi e punti fondamentali che ci illustra Guy Kawasaki

  • fatti trovare preparato- quasi inutile dirlo, ma quanta gente non conosce i dettagli del suo prodotto o lavoro, ce da conoscere quello che fate alla perfezione, essere in grado di rispondere ogni domanda che possano farvi, immagina che entri in una stanza e ti si fotte il PC, dove avevi la tua bella presentazione memorizzata e dove avresti letto spudoratamente ogni punto, cosa fai? Pensate a questo, essere in grado di poter discutere del vostro progetto senza nient altro che la vostra mente. 
  • Devi essere n grado di spiegare cosa fai e chi sei in pochi minuti, 6 per la promozione propone l’autore, per esempio puoi chiedere all’inizio della riunione- quanto tempo abbiamo a disposizione? È un ottimo modo di iniziare e mostra rispetto, e flessibilità all’ora di adattarti al tempo della persona che hai di fronte, cerca di avere ben in mente due o tre concetti chiave che spiegano cosa fai e come lo fai e cosa ti differenzia- vendiamo software- insegnato a fare questo o quell’altro, ce un modello che potete seguire per esempio che è quello del 10/20/30 che significa 10 pagine massimo dei presentazione, 20 minuti massimo dove presentate e parlate voi, e usando un font da 30, quindi la dimensione di quello che scrivete nelle pagine deve essere 30, perché le slide non sono un testo da leggere, sono un supporto, sono dei punti chiave, sono delle immagini, o semplicemente delle parole o degli schemi. Altri suggerimenti sono quelli di usare una base scura, aggiungere il logo in ogni pagina, usare uno stile semplice tipo sans serif, le animazioni lasciatele stare, piuttosto usate il vostro linguaggio del corpo, usate i bullet Point, quindi un elenco ma con massimo una frase per punto, e create una versione cartacea da distribuire a chi vi ascolta,

Fatta la vostra presentazione dedicatevi ad ascoltare, fare e rispondere alle domande, ricordatevi che chiunque diventa immediatamente più interessante appena chiude la bocca e apre le orecchie

Raccontate una storia, la gente si annoia durante le presentazioni, siate il più sintetici possibile

Quindi per riassumere, chiedete quanto tempo avete a disposizione, pensate sempre a quali sono le 3 cose più importanti che chi vi sta ascoltando deve sapere, e dedicatevi ad ascoltare fare e ricevere domande dopo la vostra breve presentazione.

Il libro dedica un capitolo sull’arte dell’uso dei social media, una volta che hai il tuo modello di business buttalo sui social, ora mi rendo conto che questo sia un capitolo importante, personalmente non usando i social a livello personale ed essendo abbastanza spaventato dal tempo che risucchiano sono sempre stato lontano da questo strumento, che ovviamente se usato nel modo giusto può essere una bomba, io questo modo ancora non l’ho trovato ed essendo gelosissimo del mio tempo, che trovo la risorsa più importante al momento ci sto lontano, ovviamente non chiudo le porte a niente ma non penso di essere il giusto modello a seguire o chi per poterne disquisire in questa sede, Facebook, google plus Instagram top top LinkedIn YouTube twitter Pinterest a ognuno il suo, trovate la vostra strada con questo mezzo di proliferazione alla portata di chiunque abbia una buona idea

Io credo nel passaparola, se fai qualcosa di buono la gente ne parla, uno ne parla a tre, tre ne parlano a sei e sei ne parlano a diciotto e così via, penso che in tutti i progetti ci sono alcune cose da tenere bene in mente, il libro ne evidenzia molte ed è una lettura interessante se hai intenzione di intraprendere un qualche tipo di cammino imprenditoriale, 

per me la chiave è pensare a migliorare la vita delle persone, anche minimamente, e aiutare chi sposa il vostro progetto, di chi vi vede, vi legge vi ascolta, e semplicemente vi compra, e mai mettere il denaro davanti, i soldi sono una conseguenza di quello che deciderete di fare.  

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