Factfulness

  • I pensieri hanno un impatto sulla nostra vita, il modo di pensare pure
  • Factfulness di Hans Rosling è un libri che ci invita a usare i fatti, i dati, e le nostre proprie investigazioni per prendere decisioni
  • Factfulness è un libro ricco di esempi, e di soluzioni pratiche a come evitare di cadere in 10 tranelli della mente

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Trascrizione del podcast

Apro e chiudo il podcast con lo stesso concetto, i pensieri hanno un impatto assolutamente radicale sulla vita di ognuno di noi, e il modo in cui elabori questi pensieri diventa critico all’ora di prendere decisioni giuste, o sbagliate,sono in ferie in asturia, nel nord della Spagna, un posto verde, fresco, pare l’Irlanda, ci vengo tutti gli anni a ossigenare i pensieri e riposare, mi porto sempre qualche libro e quello che ho letto per questo primo episodio di agosto, e trentesimo del programma, si chiama factfulness, ovvero 10 ragioni per cui non capiamo il mondo e perché le cose vanno meglio di come pensiamo. 

Si tratta di un famoso best seller consigliato da molte persone famose, viene inserito nella top 10 di personaggi di spicco del mondo imprenditoriale perché ci elenca una decina di trappole del pensiero che ci potano a vedere un mondo distorto, e per tanto vale la pena leggerlo, e metterlo in pratica

L’autore è uno svedese, Hans Rosling, fisico e accademico e diventano ora scrittore e protagonista di molte conferenze in giro per il modo includendo un TED, dato irrilevante ma pittoresco l’autore è un mangiatore di spade. Muore nel 2017 per un cancro al pancreas.Lo accompagnano come co autori i figlio, Ora e la nuora Anna.

Il suo obiettivo è quello di sconfiggere l’ignoranza, ambizioso, dare alle persone degli strumenti per pensare in modo corretto, lucido, nitido senza cadere in trappole come dicevano che ci fanno commettere degli errori di giudizio. Un modo per cambiare le paure irrazionali e concentrarsi su tutto ciò che invece è costruttivo per la nostra vita, per Rosling sono i fatti

Abbiamo degli istinti creati per sopravvivere a una società e un ecosistema completamente diverso da quello in cui viviamo, sono istinti primitivi applicati a un mondo moderno, il cervello è un prodotto dell’evoluzione umana di milioni di anni, pensate   a questa necessità di cercare zucchero negli alimenti, la ricerca dei grassi, perché era un istinto fondamentale in un mondo primitivo, ci permetteva di vivere un tramonto in più, oggi ti fanno soffrire di obesità, perché crea più danni che la fame.

Questi istinti vanno controllati, ma prima di tutti capiti e analizzati, vediamoli insieme

1- L’istinto a dividere in due

La tentazione irresistibile della mente a separare il mondo in due gruppi, bene e male, bianco e nero, destra e sinistra, pro vacuino contro il vacuino, ricchi e poveri, paesi sviluppati e paesi sottosviluppati. Dividere in due, è limitante per i nostri pensieri, abbiamo questo archetipo in testa dei paesi ricchi e dei paesi poveri per esempio, nel libro picchia molto su questo argomento, e lo risolve dividendo il mondo in 4 gruppi, questa dicotomia che abbiamo in testa la spezza in 4 livelli basati sul reddito giornaliero, gente che vive con meno di 2 dollari, con meno di 8, cn meno di 32 dollari e con più di 32 e ti sega la differenza abissale che ce tra il livello 1 e 2, la maggiormente della popolazione mondiale vive tra il livello 2 e 3, mentre 200 anni l’85% stava nel primo gruppo quindi di estrema povertà, il mondo è indubbiamente migliorato, è un posto dove quasi tutti hanno un tetto, un trasporto, un piatto sul tavolo, e un educazione per il loro figli. 

Abbiamo però questo forte e radicato istinto a pensare in modo binario, dividendo sempre tutti in gruppi di 2, per tanto la soluzione, il passo pratico per evitare questo tranello è di creare gruppi di pensiero più ampi, per esempio dividere per 4, come l’esempio dell’autore rispetto al livello economico del mondo, invece di ricchi e poveri ci dimostra che la maggior parte della gente sta in due categorie in mezzo tra quella dei ricchi e dei poveri

2- ISTINTO NEGATIVO – secondo voi, nel mondo negli ultimi 20 anni il numero della gente che vive in estrema povertà sta raddoppiando, rimandando lo stesso, o diminuendo? Abbiamo la tendenza a pensare in modo negativo, creiamo fotografie mentali molto peggiori di quello che poi la vita ci riserva, la maggior parte delle persone risponderebbe alla domanda iniziale che ovviamente la povertà sta raddoppiando Invece la risposta corretta è  che sta diminuendo mentre la maggior parte delle persone risponde che sta raddoppiando, pensate che nel 1800 l’85% della popolazione mondiale viveva al livello più estremo di povertà secondo gli standard che caratterizzano questo stadio, non aveva sufficiente cibo, la maggior parte dei bambini era costretta a lavorare per guadagnarsi un pezzo di pane e molte persone furono costrette a emigrare negli stati uniti per scappare da questo stato pietoso di vita, questo livello è il punto di partenza e fino al 1966, solamente fino a 20 anni fa il 29% della popolazione mondiale viveva in povertà estrema, oggi è solo il 9%, probabilmente quello che accade ale persone è che non pensano ma sentono, hanno il sentimento che il mondo stia peggiorando ma non cè una base statistica dietro questa percezione perché andando a scavare senza nemmeno troppe difficoltà ci renderemmo conto che le cose stanno migliorando rispetto a 40 anni fa. 

Ovviamente se guardate i telegiornali la situazione sembra irreversibile drammatica apocalittica, ma perché i media lo sanno le notizie negative mantengono un audience attenta quelle positive son quasi irrilevanti. Per ogni notizia negativa che lèggete o ascoltate, andate a cercarne una positiva, per ogni dato negativo, cercate sempre una controparte positiva, fate questo sempre, se vi inquieta qualcosa nella vostra vita e vi aspettate sempre il peggio, provate a elaborare anche delle immagini mentali dove quello che vi succede e qualcosa di buono.

3- ISTINTO DELLA LINEA RETTA – qui si tratta di pensare che immaginatevi un grafico peer esempio dell’aumento della popolazione, e una linea che ne determina la crescita, il pensiero ci porta a proseguire negli anni quella linea in modo retto, quindi senza considerare niente solo proiettando il cammino della linea all’infinito e tirando conclusioni in base a questo parametro, invece i grafici prendono cammini molto diversi quando si scontrano con la realtà, finiscono peer curvarsi, per avere una forma a S e stabilizzarsi, se avete davanti un informazione che proietta una linea retta verso il futuro non date assolutamente per scontato che la direzione di questa linea vada avanti in quel modo. 

4- ISTINTO DELLA PAURA-  

qui siamo davanti a uno dei più importanti degli istinti che ci portano a distorcere la realtà, perché la paura non ci permette di pensare con nitidezza, pensate a questo LA PAURA È UN PRODOTTO DELL MENTE, IL PERICOLO, QUELLO È REALE

Io personalmente ho una paura folle dell’aereo, e considera che ne prendo almeno 4 al mese per lavoro, ma non son mai riuscito a stare sereno durante un periodo di turbolenze, mi attacco al braccioli come se cambiasse qualcosa eppure `assolutamente sicuro, pensate che nel 2016 40 milioni di passeggeri hanno volato nella massima sicurezza, nel 1940 era molto pericoloso viaggiare in aereo si registrarono 2,100 morti er ogni 10 milioni dii passeggeri, nel 1944 si creò una convenzione internazionale a Chicago che come scopo aveva investigare e risolvere i casi di incidenti e creo una vera e propria task force che negli anni miglioro in modo indescrivibile la sicurezza tanto che è diventato uno dei mezzi più sicuri, quando vi attanaglia la paura fermatevi e fatevi questa domanda, è pericoloso? Esiste un reale pericolo per la mia persona? Tutti abbiamo paura di parlare in pubblico alcuni vedono questa attività come un qualcosa di terribilmente spaventoso, ma non è pericoloso, cercate di dividere con lucidità il pericolo dalla paura, sono due cose diverse. 

5- L’ISTINTO DELLA DIMENSIONE 

 si tende a esagerare, a malinterpretare la dimensione delle situazioni, ed è qualcosa che le persona fanno in modo naturale purtroppo- i media, giornali, televisioni, internet sfruttano questo aspetto della psicologia umana cercando sempre di dare più importanza rispetto a quella che realmente hanno determinati fatti

Alcuni esempi sono il numero reale di immigrati nei vari paesi, il numero di persone contro l’omosessualità con il supporto dei giornali e delle notizie che si concentrano su questi determinati problemi si tende a dargli una dimensione molto più grande di quella che realmente hanno. 

Un paio di anni fa ero a Londra, per una cerimonia di premiazione del mio settore e uno che stava al mio tavolo esche si viaggio una ventina di persone da madrid, eravamo li qualche ora prima allora gli o detto andiamo a farci una biretta prima dell’evento, si ma solo se dentro il pub…questo non voleva stare fuori, in una terrazza perché qualche settimana prima in Austria o in Germania un terrorista era andato sulla folla con l’auto, e per questa regione, non prendeva niente fuori nelle terrazze ma solo all’interno degli stabilimenti.bombardarci di notizie che trasportano paure nei nostri cuori è qualcosa di distruttivo perché diamo una dimensione molto più grande a certi avvenimenti e ne rimaniamo schiacciati.

Per controllare questo istinto bisogna sempre confrontare Nel senso, mai fidarsi di un solo numero, chiedetene o cercatene sempre un altro con il quale confrontarlo, un esempio- 4.2 milioni di bambini morti lo scorso anno, un numero che l’UNICEF riporta in relazione ai bimbi morti con meno di un anno di vita, esempio ovviamente dell’autore, un numero che fa rabbrividire, se pensiamo al processo che serve per arrivare alla nascita di un bimbo, ma se andiamo a prendere i numeri degli anni precedenti, questo dato è del 2016, noteremo uno scenario ben diverso, nel 2015 erano 4.4 milioni, nel 2015 4.5 milioni e nel 1950 andando ancora più indietro 14.4 milioni, cosa vuol dire che mai nella storia del mondo si ha avuto un numero cosi basso di bambini morti, quindi nel contesto di un confronto cambia radicalmente l’immagine, la reazione, l’emozioni dietro questo numero rispetto a lasciare il numero li, solo.

6- L’ISTINTO DEL GENERALIZZARE 

Ogni persona in modo naturale categorizza e poi generalizza, in modo incosciente, e non è una questione di pregiudizi, le categorie sono necessarie per funzionare bene e osservare il mondo in modo efficace, danno una struttura ai pensieri e possono salvarci per esempio dal mangiare o meno certi cibi, categorizzare una serie di funghi rispetto a altri è un tema cosa, ma pensare che i dominicani siano uguali ai colombiani è parecchio sbagliato. Nonostante questo esiste il rischio di distorsione tali pensieri, e di categorizzare in un gruppo persone o paesi o culture molto diverse tra loro. Come conseguenza ci giungere a conclusioni  sbagliate. I giornali e la televisione ancor una volta non aiutano dato che comunicano mediante stereotipi semplicistici, per evitare questo istinto dobbiamo fare questo- cercare le differenze tra i vari gruppi, specialmente se sono gruppi grandi,  quando penso a la maggiore parte di qualcosa, assicurati che si parli del 99% o del 51%, ce una bella differenza ma si tende a trattare un 51 come un 99, e infine cerchiamo di non pensare che le persone siano degli idioti perché appartengono a una categoria che abbiamo creato nella nostra testa, siate umili e curiosi. 

7- L’ISTINTO DEL DESTINO

Quel pensiero che ti porta a credere che certi avvenimenti della tua vita siano inevitabili per una persona, per un popolo, una nazione o una cultura, il mondo cambia velocemente la società non è come una roccia, pensare che l’africa non raggiungerà mai l’europa, o che immondo mussulmano starà sempre indietro a causa della sua religione, prova ad andare a Dubai. Le culture sono in continuo movimento, pensate all’africa, negli ultimi 60 anni da un continente fatto di colonie appartenenti ad altre nazioni si è trasformato in un continente pieno di nazioni vibranti e indipendenti, ha costruito una società dove l’educazione, le infrastrutture, l’acqua l’elettricità si stanno espandendo, è vero è indietro, industrissimo ma cosa sarà tra 50 anni, evitiamo questo pensiero, perché i cambi se pur lenti sono meglio di situazioni stagnanti, i cambiamenti di una cultura di una società sono qualcosa di molto lento e impercettibile da un giorno o un mese all’altro, ma tra qualche decina di anni si noteranno eccome. Parlate coi vostri nonni che vi raccontino come era l’Italia nel 1940 e come è adesso, o pensate a voi stessi, immaginatevi che non riuscite mai ad avere successo in determinate aree, e finite per incolpare il destino, era destino, era scritto, ma dove? Siete nella posizione di cambiare qualunque cosa, vuoi dimagrire, mangia meno e allenati di più, introduci nella tua pancia meno calorie di quelle che bruci e dimagrisci. Non hai tempo? Svegliati alle 5 o alle 6 del mattino e ritaglia un ora per te stesso per i tuoi progetti, il destino è un prodotto della nostra mente, una scusa che ci impedisce di fare qui cambiamento che abbiamo bisogno, e siamo in grado di farlo.

8- L’ISTINTO DELLA PROSPETTIVA UNICA

Si tratta di semplificare il mondo, prendere un pezzo dell’equazione senza prestare attenzione al resto e trarne una conclusione, la cosa più facile è cadere nel tranello che le nostre idee e conclusioni siano infallibili, tanta gente riuscirebbe a raggiungere un altissimo livello di saggezza se non pensasse di averla già raggiunta, testate le vostre idee con gente che si trova in disaccordo e dimostratele, molti troveranno il vostro pensiero debole, ce da vedere le cose da diversi angoli, accoglie la complessità nei vostri pensieri, state attenti alle idee e le soluzioni semplici- lo avevamo visto in relazione all’ingaggio del corpo, quando dobbiamo decifrare certi gesti, uno da solo non basta mai a terre conclusioni, è l’insieme di un gruppo di movimenti che ti da un informazione attendibile

9- L’ISTINTO DELLA COLPA- il pensiero che ci porta a trovare una chiara e semplice ragione per la quale qualcosa non è successo o non è andato come avevamo previsto, o per colpa di qualcuno. Ce da responsabilizzarsi, ne ho purtroppo una in ufficio, che non mi aspettavo avesse questo atteggiamento, è il suo primo istinto ogni volta che fa qualche cazzata, `nuova in azienda e siamo tutti felici di darle il tempo che le serve per crescere e abbiamo deciso di investire su questa risorsa, molto giovane e al suo primo impiego, ma ogni volta che caga fuori dalla tazza cerca immediatamente un colpevole, una scusa, qualunque cosa basta che non abbia niente a che vedere con lei, è la cosa peggiore che si possa fare perché ti impedisce di imparare, se non apriamo le porte agli errori e li prendiamo come lezioni da imparare per migliorarci non ce modo che possiamo accrescere la nostra esperienza nelle cose che facciamo. Ce questa tendenza che se le cose vanno male è colpa di qualcuno e di qualcosa al di fuori di noi stessi, personalmente preferisco, nel bene e nel male, rendermi protagonista del mio film, e non lasciare che altri prendano possesso del mio cammino, delle mie scelte, e dei miei errori, prendeteli per quello che sono, lezioni di vite, cerca le cause non i colpevoli

10- L’ISTINTO DELL URGENZA

Quante volte avete sentito la frase, adesso o mai più nei film. Quando provano a vendervi qualcosa facendo leva su questo istinto, purtroppo chi sta dall’altra parte delle barricate le sa ste cose, offerta lampo, 50% se compri ora, tra poco costerà il doppio. Quando vedo ste cose penso ma qual’è il valore di questo servizio se puoi vendermelo al 50% in questo momento e tra pochi istanti costerà il doppio? Vale il doppio o vale la metà

Perché nessun servizio può avere un costo che oscilla in questa modo, ciò significa che generalmente paghiamo le cose o i servizi molto di più di quello che costano, e che i margini siano così alti per quella determinata cosa ce permettono queste oscillazioni formidabili del prezzo- ogni volta che qualcuno mi dice che devo agire subito, personalmente comincio a esitare, perché nella maggior parte dei casi quello che realmente vogliono è bloccare il mio processo decisionale e non farmi pensare con chiarezza, chiedete sempre pù tempo e più informazioni, raramente siete davanti a una situazione di ora o mai più, ora è relativo, in fretta è un altra cosa, certo che ci sono tante occasioni dove serve pensare velocemente, ma quasi mai nell’immediato

Il titolo del libro, factufulnss, ci invita a cercare nei fatti, nei numeri, nella realtà la base delle nostre decisioni, evitate il sentito dire, scavate, esplorate, siate curiosi e umili e trovate voi stessi l risposte senza che ve le dica il vicino o l’amico che probabilmente non sa un cazzo ma ha sentito qualcosa, viviamo in una società superficiale, studiare un argomento oggi significa dare un occhio veloce a wikipedia, tempo fa era leggersi 10 libri e centinaia di articoli per solamente addentrarsi all’argomento, quante volte avete sentito…guarda ho visto su Facebook che…ma vaffanculo, le fake news, la televisione, allontanatevi da tutto, fate piazza pulita nella vostra mente, e pensate a questi dieci istinti che ci potano a prendere decisioni sbagliate, a giudicare male le situazioni e cominciate a credere in voi stessi e nella capacità di poter andare a cercare una risposta autonomamente perché internet `una biblioteca con una profondità infinita se usata bene. Riflettete quindi la prossima volta che sparate una sentenza, cercate di analizzarla e valutare se uno di questi 10 istinti è stato attivato e ha portato a uno conclusione azzardata.

Ritengo che il modo in cui pensiamo, oltre ai pensieri, ha un impatto enorme sulla nostra vita e cambiare i processi mentali può cambiare quello che ci succede.

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