L’arte della vittoria – Phil Knight
- Terza e ultima parte della storia di Phil Knight basata sul libro l’arte della vittoria, puoi ascoltare gli altri episodi ai seguenti link
- In questo ultimo giro di pista vediamo gli anni che vanno dal 74 all’80, finalmente arriva il momento del processo contro i giapponesi della Onitsuka, che vogliono il sangue e non sono disposti a scendere a patti
- La Nike comincia ad avere un identità inconfondibile, si espande a macchia d’olio nel mondo, attori famosi cominciano a indossarne vari modelli nei film americani, gli atleti più rappresentativi del pianeta stringono accordi commerciali e cominciano a rappresentare il brand e la sua essenza
- La Nike inoltre si caratterizzerà per le compagnie pubblicitarie più iconiche in assoluto
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Trascrizione del podcast
Nelle gare di atletica quando si arriva all’ultimo giro gli atleti sono concentrati, stanchi e con la mente solo alla gara al che suona una campana per ricordare loro che sono all’ultimo giro, come dargli la spinta finale per chiudere la loro gara. E suona la campana anche per noi, siamo al capitolo finale di questa miniserie dedicata a Phil Knight e alla creazione del colosso americano Nike. In questo ultimo podcast vedremo gli anni che vanno dal 74 all 80
Ci eravamo lasciati settimana scorsa con l’inizio del processo tra la blue ribbon e la onistuka tiger, il cugino di Phil Knight Houser era il suo avvocato ma stava lavorando gratis da almeno due anni e per un processo del genere presenta una persona a knight, Si chiama Strasser, un avvocato che da subito una sensazione di sicurezza e convinzione, uno che sa quello che sta facendo.
Il 14 apile del 74 ce un tentativo di conciliazione giudiziale, si provano a mettere d’accordo prima di andare davanti al giudice, cosa molto comune, ma i giapponesi vogliono il sangue, non ce accordo si va a processo. Bork l’antico impiegato è tra le file dei soldati di Onitsuka sussurrando alle orecchie dei giapponesi dettagli e informazioni importanti.
Testimoniano tutti, woodwell, bowerman, che nonostante la sua corazza sembra essere in difficoltà in quel contesto, chi invece se ne esce bene è Jeff Johnson. Poi arriva il turno di Kitami, il giapponese nonostante parli benissimo inglese chiede il supporto di un interprete e in alcune occasioni si prende la libertà di correggerlo davanti al giudice, cosa che fa storcere parecchio il naso nella sala, poi Viene il turno di Onitsuka, che dice di non sapere nulla di quello che stava facendo Kitami, sostituire la blue ribbon non era nei suoi piani, ma in quelli di citami e lui come proprietario non ne sapeva nulla
Si giunge alla conclusione, vince la Nike, e la Onitsuka finisce per pagare 400k dollari a Phil Knight, 200 vanno al cugino Houser dopo due anni di lavoro per il processo senza mai chiedere una lira, il resto viene investito nella produzione di scarpe ovviamente
Oltre ai soldi, Phil Knight rimane impressionato da strassser, lo vuole nel team, negoziano, e lui si unisce al board che ora è fatto da una squadra di contabili e avvocati, da notare questo dettaglio, non è che esisteva negli anni 60-70 una scuola o dei corsi per professionisti del settore delle scarpe sportive Phil Knight aveva nel suo team più ristretto 3 profili, contabili perché sapevano contare, avvocati perchè sapevano parlare, ed ex atleti perché conoscevano le piste e le gare e potevano in qualche modo avere un esperienza utile di prima mano sulle scarpe che producevano.
Nel 74 la Nike si espande, comincia ad avere fabbriche a porto rico, taiwan, oltre che in America, servono nuove fabbriche per soddisfare le richieste, la relazione tra la Nike e la Nissho diventa sempre più stretta, una specie di simbiosi, l’entità finanziaria giapponese è ormai il fondamento economico dell’azienda.
1975- steve prefontaine, il nostro atleta ribelle, sempre più famoso continua la sua lotta contro i vertici dell’atletica che non permettono sponsorizzazioni agli atleti creando situazioni molto difficili, Prefontaine vive in una roulotte all’epoca. Ma è un tipo brillante. Organizza una gara con i migliori corridori, dove ovviamente lui partecipa, invita anche il suo arcinemico Lasse Viren che preferisce all’ultimo disdire, ci sono atleti finlandesi e di altre nazionalità che si sfidano in varie discipline, si riempie lo stadio dell’università dell’Oregon per questa manifestazione, 8 mila persone, ovviamente ce Phil Knight e signora, bowerman e tutti gli occhi sono per PRE
Come da copione, il predestinato vince la sua gara
La giornata si chiude con una festa, per celebrare il successo della manifestazione, Phil Knight e sua moglie Penni non possono partecipare. Prefontaine accompagna a casa dopo la festa un paio di atleti, e mentre da solo rientra prende una curva a una velocità alta, pare per evitare un auto che arrivava in direzione contraria ed esce di strada, la sua MG, comprata con l’assegno della Nike, decappottabile, si ribalta e lui finisce sotto la macchina. Un vicino sente il rumore esce e vede prefontaine schiacciato sotto la sua auto, ma non riesce a fare nulla, PRE è vivo ma sta soffocando, il vicino corre a chiamare i soccorsi ma quando arrivano non ce nulla da fare, l’atleta amato da tutti, la stella dell’Oregon, l’orgoglio di bowerman e l’immagine della Nike a 24 muore. Salutiamo dalla nostra storia questo personaggio con un sua citazione famosa- Io non corro per sapere chi è più veloce ma per sapere chi ha più palle-
Il giorno dopo il carro funebre fa un giro di pista, con gli spalti pieni, Bowerman che sembra da un giorno all’altro invecchiato di 10 anni fa il discorso finale.
Qualche tempo dopo Phil Knight e Jeff Johnson vengono a sapere che nel punto della strada dove è morto PRE la gente fa delle specie di pellegrinaggi, portando magliette, foto, oggetti vari tra i quali scarpe Nike, al che decidono che l’azienda si prenderà cura della roccia di Prefontaine, e si fanno una promessa, fino a che rimarremo in azienda troveremo sempre i soldi per questo tipo di iniziative.
Entriamo nel 1976- I vertici della Nike, iniziano a chiedersi che cosa esattamente stanno cercando di fare, di costruire, che compagnia vogliono diventare, iniziano conversazioni per ricercare un essenza, un identà, il team si riunisce spesso, Hays il vecchio mentore contabile, Strasser la nuova stella l’avvocato, i vecchi amici e compagni woodwell e Johnson, nel 76 l’azienda fattura 14 milioni, nel capitolo uno di questo podcast il primo invio delle Onitsuka generò qualche migliaia di dollari e guardate cosa è diventato ora. In un meeting il team decide che il corso della blue ribbon è finito, ora si chiameranno ufficialmente Nike, e vogliono che questa azienda abbia un identità propria- nello stesso anno Bill Bowerman decide di lasciare, è stanco, si ritira, vende la maggior parte delle azioni a Phil Knight ma mantiene una piccola partecipazione.
Siamo nel 1977 un ingegnere aerospaziale Frank Rudy e il suo partner Bob Bogert chiedono un appuntamento con i vertici della Nike, Phil Knight è presente, hanno una pazza idea- si ingegnano per iniettare aria nelle suole delle scarpe- idea che all’inizio sembra una follia, ma poi Frank Rudy dice una frase che cambia tutto- ho provato a farlo vedere all’adidas ma non sembravano interessati, Boom- Phil Knight non ha bisogno di altro, fa un giro di corsa con la nuova suola e gli risulta di interesse, ovviamente idea da perfezionare e migliorare ma la comprano, gli danno 10 centesimi per ogni scarpa venduta con la suola gonfiata di aria, ovviamente questo diventerà un marchio di fabbrica delle Nike, le air max dove viene svelata la parte arietta della suola, Rudy e Bogert accettano e vengono mandati nella fabbrica del Mexer per lavorare a perfezionare l’idea, diventano impiegati della Nike e dirigono quello che poi diventerà il dipartimento di ricerca e sviluppo dell’azienda.
Le nike cominciano a prendere piede in america e nel mondo, nel cinema per esempio, nel film charlies Angele Faraw Fawcett le indossa, le vendite schizzano, un giorno Phil Knight mentre era a delle qualificazioni per le olimpiadi a vedere atleti Nike che correvano, si qualificarono poi 3 di 3 posti disponibili indossando le Nike, senti un ragazzo nella folla dire.—-Nike sta proprio spaccando il culo all’adidas…soddisfazione più grande non poteva esserci
Considerate che Phil Knight e la moglie non sono volti molto conosciuti, hanno sempre tenuto alla loro privacy, non è volto noto, non fa vita mondana, non cerca pubblicità, non va in televisione, per lo meno in quegli anni dove la Nike era una faccenda personale, di Phil Knight, bowerman e il suo gruppo ristretto di consiglieri, ma questo cambierà.
Il libro autobiografico di Knight solo racconta altri tre anni 79-78-80
Succedono diverse cose, come un processo con il governo americano, che dopo un accusa di una lobby fatta dai suoi concorrenti multa per 25 milioni la Nike, finisce per pagarne 9, cè l’espansione in tutto il mondo, soprattutto in Cina…quanti piedi da calzare in quella regione e poi il libro si conclude con lentava in borsa, penso non sia casuale finire questa storia quando l’azienda diventa pubblica, e non più privata. Si perche prima i protagonisti erano chiari, ora con l’entrata in borsa migliaia di azionisti possono comprare un pezzettino di Nike e avere diritto di voto, anche se la decisione che prendono con l’entrata in borsa è dividere le azioni, tipo A e B, quelle di tipo A vengono distribuite ai soldati più fedeli, mentre quelle di tipo B al resto degli interessati. Phil Knight mantiene il 46% delle azioni
Alla fine del processo di entrata in borsa Bill Bowerman riceve 9 milioni di dollari nonostante sia uscito qualche anno prima dalla blue ribbon, solo quel poco che gli rimaneva vale un sacco di soldi, Woodwell Johnson Strasser e Hays valgono 6 milioni, Phil Knight ha un capitale in mano di 178 milioni di dollari, dalla notta alla mattina dopo la quotazione in borsa. Lui però lo dice più volte, non lo ha mai fato per soldi.
Vi ricordate che la famiglia di woodwell aveva prestato 8 mila dollari a Phil Knight per aiutarlo in un momento difficile comprando delle partecipazioni della blue ribbon, ecco ora valgono 1.6 milioni di dollari….la madre di woodwell quel giorno disse, se non puoi fidarti dell’azienda dove lavora tuo figlio di quale allora più fidarti?
Il tramonto dei nostri protagonisti comincia, Bowerman muore nel 99 in una residenza di anziani, Strasser muore giovane nel 93 di un attacco di cuore, aveva avuto un ruolo fondamentale nel firmare l’accordo con Michael Jordan, era un grande negoziatore, ma non fu perdonato il suo passaggio all’adidas, era arrivato un punto che decise di no prendere più ordini da nessuno, ne tanto meno da Phil Knight, e decise di passare al concorrente numero 1, cosa imperdonabile
Phil Knight ha recentemente perdonato in qualche modo prendendo in squadra la figlia poco più che ventenne di strasser, in qualche modo dice è bello veder risuonare il suo nome in azienda ancora. Woodwell è sposta con figli e ora pilota un aereo privato, alla faccia di uno che sta in sedie a rotelle. Johnson vive ritirato in una mansione piena di libri, due divorzi alle spalle, vive circondato da migliaia di libri tuti perfettamente catalogati e ha una stanza dove la gente può andare leggere, contemplare, in america si stamperanno anche delle magliette con la scritta where is Jeff Johnson
Phil Knight perde il primo figlio, Mattweh, che muore in un incidente mentre faceva un immersione in el salvador, dramma che devasta la famiglia. In Oregon a Eugene, viene costruita la Mattwek Knight arena, 12 mila posti
Phil e penny knight sono dei filantropi, danno 100 milioni di dollari all’anno in opere caritatevoli, e hanno intenzione di lasciare tutto il loro capitale a opere di questo tipo.
Un viagio, un avventura entusiasmante, personalmente trovo ispirazione, motivazione e molta stima del personaggio nel leggere questa storia, sa scegliere le persone delle quali si circonda, va avanti con determinazione, crescere o morire, non pare essere uno che perda mai un secondo del suo tempo, ne capisce l’importanza. Una frase di phil knight che mi ha colpito riguarda steve prefontaine, ha 24 anni la quando la sua vita finisce PRE sa esattamente chi è e cosa vuole, ma non lo sa solo lui ma tutto il mondo, io con 24 anni partivo per un viaggio dopo l’università pr andare a cercare e capire cosa volevo.
Denota una certa umiltà. Oggi Phil Knight non è più il CEO, è rimasto il chairman, ha un ruolo carismatico ovviamente ma non esecutivo, la sua azienda, la sua pazza idea, vale 34 miliardi di dollari, pensate che l’adidas ne vale 12…
Se hai un idea e vuoi metterla in pratica leggiti questo libro perchè sarà fonte di ispirazione e ti lascia con una sola cosa in testa, Just do it, lo slogan della Nike, fallo e basta!
Grazie