Immergiti nel momento con la presenza mentale
Il libro in 5 punti
- Il nostro percorso comprende tecniche pratiche per affrontare situazioni quotidiane nella vita personale e professionale, ma richiede una buona dose di presenza mentale.
- Il concetto di presenza mentale è illustrato nel saggio “Il miracolo della presenza mentale” del monaco vietnamita Thich Nhat Hanh.
- La nostra mente tende a vagare costantemente tra il passato e il futuro, ma l’unico momento che possiamo controllare è il presente.
- Un esercizio pratico per sviluppare la presenza mentale è concentrarsi completamente sul compito attuale, come lavare i piatti, senza lasciare che la mente divaghi.
- Il respiro è un’importante via per riportarci al momento presente, e la presenza mentale influisce sull’ambiente circostante, stimolando gli altri a seguirci.
In conclusione, per raggiungere la presenza mentale dobbiamo essere consapevoli dei nostri pensieri, imparare a dominarli e concentrarci sul momento presente. Mettere in pratica queste tecniche richiede impegno e pratica, ma è fondamentale per vivere appieno la nostra vita.
Il nostro percorso comprende tecniche pratiche per situazioni quotidiane della vita personale e professionale, ma l’approccio a queste tecniche richiede una buona dose di presenza mentale. Questo è il concetto che esploreremo oggi, prendendo spunto da un monaco vietnamita, Thich Nhat Hanh, e dal suo saggio “Il miracolo della presenza mentale”. Siamo dove è la nostra mente, e mantenerla saldamente focalizzata sul momento presente non è un compito semplice, perché ogni occasione è buona per vagare con la mente. Ma dove viaggia la mente?
La mente è costantemente rivolta al passato o al futuro, a eventi già accaduti e quindi irreversibili, o a situazioni non ancora accadute e quindi incontrollabili. L’unica cosa che possiamo controllare è il momento presente, e ciò richiede pratica, impegno e consapevolezza per restare il più a lungo possibile concentrati su ciò che stiamo facendo.
Il monaco inizia con un esercizio che si svolge durante il lavaggio dei piatti. Ci invita a concentrarci esclusivamente sul lavaggio dei piatti, senza pensare ad altro. Dobbiamo concentrarci nell’eliminare lo sporco dalle scodelle e dalle posate, asciugarle e riporle al loro posto, svolgendo quest’azione con la massima presenza mentale, senza lasciarci influenzare dai pensieri riguardanti ciò che faremo dopo o ciò che abbiamo fatto prima.
Immagina di avere un importante colloquio di lavoro tra qualche giorno. È totalmente inutile pensare ai fallimenti passati o immaginare in ogni dettaglio ciò che accadrà in quel momento futuro. Dobbiamo invece rimanere rilassati e concentrarci sull’attuale fotogramma della nostra vita, scena per scena, senza pensare all’inizio o alla fine del film.
Secondo il monaco, il metodo principale per riportarci al momento presente è attraverso il respiro, che lui chiama “un ponte tra il corpo e la mente”, un elemento che favorisce l’unione tra mente e corpo. Osserviamo il respiro, lasciamo che entri dal naso e esca dalla bocca, respiriamo con il diaframma anziché con il petto. I bambini respirano con il diaframma, ma crescendo, quando sperimentiamo stress, inquietudine, paure o, in generale, quando la mente prende il sopravvento, iniziamo a respirare con il petto.
Immagina la presenza mentale come una percentuale del tuo tempo di vita. Quanto tempo trascorri oggi immerso nel momento presente?
Il regalo più prezioso che possiamo offrire a qualcuno è la nostra attenzione. Noi siamo i nostri pensieri, diventiamo ciò che stiamo pensando. Non consideriamo i pensieri come forze esterne che disturbano la nostra concentrazione e la pace interiore. Quando siamo arrabbiati, siamo rabbia; quando siamo felici, siamo felicità. Non si tratta di scacciare i pensieri, ma di osservarli e imparare a dominarli. Dobbiamo essere consapevoli di ciò che stiamo pensando in ogni momento e, se la nostra mente si dirige verso un sentiero che non ci piace, dobbiamo osservare quel pensiero e dominarlo.
La presenza mentale si diffonde nell’ambiente. Quando siamo mentalmente presenti, chiunque sia con noi in quel momento lo percepisce e viene stimolato a seguire la stessa frequenza in modo quasi innato. In ogni circostanza, cerchiamo di concentrarci su ciò che stiamo facendo e di farlo bene, senza preoccuparci di ciò che gli altri stanno facendo. L’esempio è il modo migliore per far sì che gli altri ci seguano o migliorino.
Se viviamo con una persona ordinata, non prestiamo attenzione a ciò che fa o non fa in un determinato momento. Noi stessi dobbiamo essere ordinati, lavare i piatti, pulire, sistemare i nostri vestiti e non lamentarci se l’altra persona non fa lo stesso. Se dedichiamo del tempo a sistemare e pulire, prima o poi anche l’altra persona farà lo stesso. L’esempio è l’unico modo per insegnare a qualcuno cosa fare e come farlo.
Impariamo alcune tecniche per controllare i pensieri e concentrarci sul momento presente. Nel podcast troverete:
- Come dedicare un giorno alla settimana alla vostra presenza mentale.
- 2 tecniche per controllare immediatamente i pensieri.
- Una storia che racchiude l’essenza dell’argomento di oggi.
Mettere in pratica i consigli del monaco vietnamita per raggiungere la presenza mentale richiede sforzo e pratica, ma l’importante è iniziare a farlo, a osservare i propri pensieri fino a quando un giorno saremo in grado di controllarne il flusso. Siamo ciò che pensiamo!
Puoi completare questo episodio unendo il capitolo sul vero segreto del successo, e il potere di adesso!
NOTE SULL’AUTORE
Monaco vietnamita Buddhista, attivo durante la guerra del Vietnam, viene arrestato e torturato, neutrale rispetto al governo del Vietnam del nord e del sud crea un gruppo di monaci che va per le campagne a creare scuole, ospedali e aiutare a ricostruire i villaggi bombardati.